Dopo essere stata picchiata per l’ennesima volta dal marito era ricoverata all’ospedale dei Pellegrini.
La donna, una ucraina di 39 anni, era ricoverata in gravissime condizioni dopo le percosse subite dal coniuge che le avevano provocato lo spappolamento di fegato e milza.
Condizioni poi degenerate con il passare delle ore con i medici che non hanno potuto fare nulla per frenare l’emorragia addominale.
Il decesso è avvenuto nel reparto di Rianimazione dove era stato trasferito anche il 15enne Ugo Russo, poi morto in quelle stesse ore.
La brutale aggressione è stata denunciata ai carabinieri che procedono nelle indagini.
Dalla segreteria dell’associazione Kest’è: “E’ incredibile come l’attenzione in questi giorni si sia concretata solo sulla morte di Ugo Russo, che era sì un ragazzo giovane ma è stato protagonista di un’attività criminale, uno che ha tentato una rapina, mentre una donna vittima di violenze è morta nel silenzio, nell’indifferenza generale. I parenti di questa donna, che la notte di sabato 29 febbraio si trovavano in ospedale, sono stati spintonati dai familiari e amici di Russo, si sono ritrovati nel caos causato da chi ha preferito aggredire i medici piuttosto che fare un mea culpa sulla tragica fine del ragazzo. Si tende a dare spazio e solidarietà sempre più spesso ai carnefici e sempre meno alle vittime”.
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