Caserta – Pare che stia diventando una moda diffusa quella di violare puntualmente le restrizioni imposte ai movimenti tra province nonché quelle relative agli orari di coprifuoco. Le statistiche, è ormai ben chiaro, rappresentano soltanto numeri per molte persone, e non un monito che possa suggerire senso di responsabilità e, soprattutto, rispetto del buon senso, verso se stessi e gli altri, in pieno periodo pandemico. Non suscita scalpore, quindi, l’ennesimo episodio di cronaca notturna: in pieno centro casertano, disposizione di chiusura per 24 ore per un bar, e sanzione per un gruppo di sei persone. Il bollettino, oggettivamente, potrebbe passare persino inosservato, vista la quantità di problematiche che attanagliano il capoluogo casertano; è doveroso, nel contempo, evidenziare come questi episodi siano sintomi, non occasionali ormai, di un a lenta e progressiva assuefazione alla tragedia che ci circonda. Esorcizzare il malessere interiore con simili azioni, però, non è corretto verso la salute di tutti. Il buonsenso accantonato non porta ad alcuna destinazione condivisibile. La speranza legata all’ingresso in zona rossa è quella si possa comprendere a fondo quanto gravi e condannabili siano da valutare episodi simili.
COVID-19 e le violazioni del buonsenso
Antonella





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