Caserta – Questo è quanto riporta letteralmente Cronache di Caserta in data 25 gennaio c.a. : ‘Significativa defezione dal movimento civico ‘IofirmoperCaserta’. A lasciare la compagine è stato, infatti, un volto noto della Caserta ‘by night’, Giacomo Serao. Quando si pronuncia questo nome risuona il nome dell’omonimo bar, tempio sacro della notte casertana quando la location era quella storica di via Santorio, a due passi tra piazza Matteotti e via San Carlo. Luogo storico e anche ben frequentato visto che, fu, con il trasferimento nell’attuale location di corso Trieste, uno dei luoghi di ritrovo preferiti dal vecchio direttore della Reggia Mauro Felicori e del suo ‘inner circle’ sia esterno che interno al complesso borbonico. In virtù di questi rapporti Serao aveva aderito, mesi addietro al movimento nato come ‘culturale’ e subito trasformatosi in ‘politico’, ma negli ultimi giorni è fuoriuscito assieme ad altre persone legate, elettoralmente, al candidato Pio Del Gaudio. Proprio il nipote di Giacomo, Giuseppe, è stato annunciato come coordinatore di una delle liste civiche del candidato di centrodestra che è impegnato nell’allestimento della sua armata elettorale che potrebbe contare fino a cinque raggruppamenti civici.’
A margine di questa notizia Ciro Guerriero – Candidato Sindaco di Caserta, tiene a sottolineare che, come i piazzisti vanno a proporre i contratti con le clausole scritte piccole-piccole, anche le richieste dei mattacchioni nostrani, andavano valutate con gli occhiali da vista.
Il caso dello storico brtender Giacomo Serao è emblematico in quanto descrive plasticamente gli effetti di un certo modo di agire politico truffaldino.
Molti hanno messo la loro faccia e la propria firma, per un progetto culturale, almeno cosi il paccotto veniva confezionato, che si è poi rivelato un vero e proprio progetto politico.
E CHE PROGETTO POLITICO!!!.
Un progetto politico che nasconde le mire dei soliti prenditori, con la cazzuola in mano.
Un Progetto culturale che dopo soli 2 mesi si trasforma in progetto politico, è, chiaramente, una farsa, una barzelletta, che i simpatici mattacchioni vogliono raccontare, con la speranza che i casertani se la bevano e con il loro voto, li facciano entrare nelle stanze dei bottoni e dei mattoni. Serao ha ritirato platealmente la sua firma, riappropriandosi della propria faccia , mettendo al bando i Mattacchioni che avevano teso il tranello, e dissociandosi dalle decisioni prese dal nipote, che è entrato nella factory di Del Gaudio.
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