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Tre teste decapitate e rotolate ai piedi del Monumento

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Caserta- Tre statue sono decapitate, l’effige di Garibaldi è stata scheggiata e tutto il Monumento ossario ai Ponti vanvitelliani a Valle di Maddaloni, nel Casertano, è stato oltraggiato. Brutta storia che sembra riguardare insieme un sentimento anti-italiano e di fanatica cancel culture.

L’oltraggio, infatti, è accaduto ieri mattina, 4 novembre, nella giornata dedicata all’unità nazionale e alle forze armate. «Mentre eravamo nella Chiesa della SS. Annunziata per la santa Messa in onore dei Caduti di tutte le guerre», si legge nel comunicato del comune di Valle di Maddaloni, «ci è giunta questa triste notizia. Inutile dire che il fatto ci ha lasciati attoniti, arrabbiati e tristi: è stato ferito il nostro territorio, è stata ferita la nostra storia, è stata violentata la memoria di chi ha dato la vita per la società civile». Le fotografie rendono superfluo ogni commento. Le teste decapitate e rotolate ai piedi del Monumento sono impressionanti.

Quei luoghi hanno una importanza storica decisiva per l’unità d’Italia. Lì si svolse tra Capua, Caiazzo e Maddaloni la decisiva battaglia del Volturno e proprio lì, il 1° ottobre 1860, ci fu lo scontro tra le truppe garibaldine guidate da Nino Bixio e l’esercito borbonico.

Tutto il luogo è reso suggestivo dalla presenza dei Ponti del Vanvitelli. Al momento non ci sono rivendicazioni di un gesto che è a tutti gli effetti  per il modo e i tempi un attentato contro la cultura nazionale degli italiani.

Il sindaco di Valle di Maddaloni, Francesco Buzzo, «ha sporto denuncia contro ignoti» e contro un attentato che o fatto da balordi o fatto da un gruppo organizzato va chiarito e perseguito.

Sul luogo non ci sono telecamere. «Nonostante queste brutture», continua il comunicato del Comune di Valle di Maddaloni, «continuiamo a credere che le nuove generazioni sapranno far tesoro degli insegnamenti della storia e che, soprattutto, la memoria va rispettata e custodita. Noi continueremo a lavorare in tal senso e non saranno dei vandali a fermare la nostra opera di sensibilizzazione».

  
     
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