Questo è il dilemma, la causa prima che investe le notti insonni di Massimiliano Marzo. Null’altro.
Ora, se il problema fosse circoscritto alla sfera celeste, quindi scegliere chi “vestire” tra Cristo o la Madonna, sarebbe risolto. Non solo una madre farebbe di tutto per il proprio figlio, ma nel caso di specie, il figlio di quella madre, con uno “schioccar di dita”, potrebbe reperire vestiti in quantità industriali. Quello, fa miracoli, si sa.
Il nostro problema è di natura diversa, una natura umana, che possiamo sintetizzare nel significativo “credere all’asino che vola”.
In altre parole pensare e sognare l’esistenza di una bacchetta magica, di cui ne Marzo ne alcun altro, è in possesso, con la quale assegnare “vestiti” a tutti.
La coperta è quella che è, corta e non si può allungare, quindi o ci stringiamo, o qualcuno rimarrà sempre scoperto, che poi sono sempre i soliti noti.
Ebbene, accade che con l’ultimo provvedimento, l’uomo della provvidenza, anche lui unto dal Signore, annuncia: “Si tratta di un progetto di 50.000 €, fortemente voluto anche dalla consigliera comunale Daniela Dello Buono, messo in campo per restituire decoro alla nostra città – aggiunge l’assessore Marzo – Naturalmente stiamo lavorando ad ulteriori interventi di riqualificazione dell’arredo urbano, che contiamo di avviare nei prossimi mesi. Il mio appello va alla cittadinanza affinché siano assolutamente evitati atti di vandalismo. Ciò nel rispetto del decoro urbano e dell’ambiente. Caserta è la nostra casa e abbiamo l’obbligo di renderla bella ed accogliente”.
Alla fine dei conti, di tutti i conti, tutto questo non solo non servirà a nulla, ma, stringi stringi, si tratta del solito “annuncio a favor di telecamera”.
Sempre più spesso i vestiti sembrano tagliati su misura per per i soliti noti, che un colpo si travestono da Cristo e l’altro da Madonna, per cui loro sono sempre vestiti, gli altri…
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