La corte di Appello di Napoli ha confermato la condanna, con uno sconto di pena, nei confronti di Giovanni Iuliano, 72 anni, di Portico di Caserta, in passato ritenuto vicino al clan “Bifone”.
In primo grado Iuliano venne condannato a 6 anni di carcere per tentato omicidio e detenzione illegale di armi. Quest’ultimo reato è stato prescritto, condizione che ha portato la condanna in Appello a 5 anni e 4 mesi.
Nel 2012 venne arrestato assieme a lui anche Massimo Buzzone, 61 anni, di Caserta. Il provvedimento precautelare fu emesso in seguito ad una ininterrotta attivita’ di indagine sviluppata dai carabinieri e coordindata dalla Procura della Repubblica si Santa Maria Capua Vetere, nel corso della quale e’ stata ricostruita la dinamica dell’evento che il 31 maggio 2012 aveva portato al grave ferimento di Nino Dell’Aquila. Secondo quanto ricostruito, tra i membri della famiglia Dell’Aquila e della famiglia Buzzone, erano in corso vari litigi per futili motivi. Nel pomeriggio del 31 maggio i Dell’Aquila si sarebbero presentati presso l’abitazione dei Buzzone, dove avrebbero avuto un primo litigio. A quel punto i Buzzone si sarebbero organizzati chiamando in soccorso Iuliano, il quale aveva raggiunto l’abitazione di San Clemente. Poco dopo, in via Galatina a bordo di una moto era giunto anche Nino Dell’Aquila in compagnia di uno zio, e immediatamente i due venivano bersagliati da colpi di arma da fuoco, uno dei quali riusci’ a colpire il giovane nella parte posteriore del torace ferendolo gravemente.Nei giorni successivi Buzzone e Iuliano fecero perdere le loro, tracce. Successivamente il primo e’ stato fermato nel capoluogo, mentre Iuliano e’ stato rintracciato presso la stazione ferroviaria di Napoli dove era giunto al ritorno dalla localita’ nella quale si era rifugiato. Durante la perquisizione l’uomo fu trovato in possesso di una parrucca che verosimilmente utilizzava per camuffarsi tra la gente.
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