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Ex consiglieri comunali sollecitano i commissari: il clientelismo sopravvive allo scioglimento per mafia

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CASERTA – A pochi mesi dallo scioglimento per infiltrazioni mafiose dell’amministrazione comunale, emergono comportamenti a nostro avviso inopportuni, che si continuano a manifestare da alcuni ex rappresentanti politici. Nonostante il decreto del Presidente della Repubblica abbia posto fine al loro mandato, alcuni di loro continuano a rivolgersi ai commissari prefettizi per sollecitare interventi di manutenzione – dalla cura del verde alla sistemazione delle strade – nelle stesse aree in cui avevano raccolto consenso elettorale.

Non solo: tali richieste vengono spesso pubblicate con orgoglio sui social, come se fossero atti legittimi di rappresentanza. Un atteggiamento che, secondo diversi osservatori, non può essere liquidato come semplice leggerezza, ma che appare il sintomo di una cultura politica malata, incapace di distinguere tra interesse pubblico e ricerca di consenso personale.

Il rischio è evidente: il territorio continua a essere percepito non come una comunità unitaria, ma come una somma di quartieri e frazioni da presidiare, voto per voto, come se fossero feudi elettorali. È un clientelismo che resiste anche di fronte al fallimento istituzionale più grave che una città possa subire: lo scioglimento per infiltrazioni mafiose.

Da qui l’appello a un cambio di rotta: dire basta alla figura del “sindaco di quartiere” o del “sindaco di frazione”. La città, ricordano in molti, è una sola: da San Leucio a Centurano, da Tuoro a Falciano, ogni cittadino ha diritto alla stessa attenzione e agli stessi servizi. Non dovrebbero esistere casertani di serie A e di serie B. Lo dichiara il Dott. Ciro Guerriero presidente di CasertaKestè e candidato Sindaco di Caserta .

Se chi si propone  in alternativa all’ex sindaco Carlo Marino – aggiunge -continuerà a muoversi secondo la logica del favore personale e non della visione collettiva, Caserta rischia di restare intrappolata in un presente distorto, incapace di costruire il proprio futuro. L’unica via d’uscita passa da una vera uguaglianza amministrativa, che restituisca alla città un’amministrazione equa e trasparente.

  
     
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