CASERTA – Pare che il piatto tipico campano, altro che pizza e bufala, sia ormai un raffinato spezzatino di merda DOC, servito in tutte le salse: alla deluchiana, alla schleiniana, e perfino in versione “bio” per i più delicati. E i campani, dotati di stomaco rinforzato in tungsteno e acciaio inox, sembrano apprezzarne ogni variante, come fosse alta cucina.
Figli & Piezz ’e Core Edition
Il PD, che in teoria doveva rigenerarsi dopo due anni di commissariamento, ha invece deciso di giocarsi la carta più innovativa di sempre: passare direttamente il timone al figlio del capo. Perché in Campania, si sa, “figli so’ piezz ’e core”, anche quando il curriculum politico sembra scritto da un algoritmo in beta test.
Elly Schlein, paladina del “nuovo”, ha quindi scelto la strada più antica del manuale: inchinarsi a Don Vicienzo ‘o massicc’, che col solito sorriso da predicatore annuncia al popolo: “Il partito siete voi, ma il segretario è mio figlio”.
Ruotolo e la sindrome da buffet
A rovinare la festa, però, arriva Sandro Ruotolo. Che fa? Si autocandida, rifiutandosi di sedersi al banchetto deluchiano. Ma l’effetto è più o meno questo: siete mai stati a un matrimonio dove, tra un piatto di lasagne e una frittura all’italiana, qualcuno alza la mano e dice: “Scusate, io porto la schiscetta da casa”? Imbarazzo generale.
La sua autocandidatura rischia infatti di alterare la ricetta, provocando flatulenze politiche e una leggera indigestione nell’organismo del partito. Ma i cuochi De Luca & Schlein contano di rimettere ordine, magari con un digestivo di vecchia scuola.
Camusso, Graziano & il solito presepe vivente
Nel frattempo, a Caserta, Susanna Camusso continua a fare la comparsa, mentre Stefano Graziano gioca al piccolo chimico con candidature e correnti: Lucia Esposito come il panettone a Natale (“non è festa senza di lei”), Camilla Sgambato pronta a spuntare dal cilindro romano, Villano illuso come sempre, e la Iodice che ormai bussa a tutte le porte, compresa quella del sindaco Manfredi, dove già sgomita il figlio di Gigino ’a purpetta.
Insomma: altro che congresso regionale, sembra il casting di una soap opera sudamericana. Con una differenza: qui non ci sono eroi positivi. Solo camerieri che si contendono il mestolo per servire meglio il piatto forte.
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