Santa Maria Capua Vetere – Proseguono le indagini e il procedimento giudiziario al tribunale di Santa Maria Capua Vetere su una vicenda definita dagli inquirenti «scabrosa».
Secondo quanto ricostruito dalla Procura, dopo alcuni incontri sarebbero seguiti centinaia di messaggi WhatsApp al giorno, contenenti minacce, insulti, ricatti e materiale a sfondo sessuale. Conclusa l’attività investigativa, è stato notificato l’avviso di chiusura delle indagini a un 50enne di Teano e a un 55enne di Santa Maria Capua Vetere.
I due sono accusati, a vario titolo, di atti persecutori aggravati e diffusione non consensuale di immagini intime. La vittima sarebbe un uomo di Grazzanise, perseguitato per mesi con foto e video espliciti utilizzati per intimidirlo e piegarlo psicologicamente.
Il fascicolo è coordinato dal pubblico ministero Albenzio Ricciardiello, che ora potrebbe chiedere il rinvio a giudizio. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giuseppe De Lucia e Francesco Parente.
Va ricordato che, fino a eventuale sentenza definitiva, vige per gli imputati la presunzione di innocenza.
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