CASERTA/NAPOLI – Prime decisioni del Tribunale del Riesame sui ricorsi presentati dagli avvocati delle 17 persone arrestate lo scorso 9 settembre nell’ambito dell’inchiesta della DDA di Napoli sugli appalti pubblici tra le province di Caserta e Benevento, ricondotti – secondo l’accusa – al cosiddetto “sistema Ferraro”.
Il colpo di scena riguarda il sindaco sospeso di Arienzo, Peppe Guida, già coordinatore provinciale di Forza Italia: per lui il Riesame ha disposto l’annullamento degli arresti domiciliari e di ogni misura restrittiva. Una decisione che ha spinto il pubblico ministero Giordano ad annunciare ricorso in Cassazione.
Diversa la posizione per l’imprenditore Giuseppe Rea, che passa dal carcere ai domiciliari, mentre Vincenzo Agizza è stato scarcerato. Restano da chiarire le condizioni precise della sua libertà: se completamente senza vincoli, come Guida, oppure soggetto a divieti specifici.
Per quanto riguarda Nicola Ferraro, ex consigliere regionale ed imprenditore dei rifiuti di Casal di Principe, il Riesame si pronuncerà la prossima settimana. Il suo difensore, l’avvocato Mario Griffo, ha atteso le prime decisioni prima di discutere la posizione del suo assistito, al quale la Procura contesta un ruolo centrale, pur senza l’aggravante mafiosa esclusa dal gip.
Altri aggiornamenti arrivano dal Sannio: la Corte di Riesame ha confermato i domiciliari per Pietro Buonanno, 65 anni, di Bucciano, ma ha annullato l’accusa di turbativa d’asta, mantenendo solo quella di corruzione legata alla gara rifiuti di San Giorgio del Sannio. Per Vittorio Fuccio, 48 anni, di Paolisi, i domiciliari sono stati sostituiti con il divieto di dimora nelle province di Benevento e Caserta.
Intanto la Procura antimafia ribadisce la volontà di impugnare le decisioni considerate troppo “morbide”, in particolare l’annullamento della misura per Guida e la mancata applicazione dell’aggravante mafiosa a Ferraro.
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