Le strisce blu a Caserta non si fermano davanti a nulla. Nemmeno davanti agli scivoli per disabili. Lo ha mostrato “Mi Manda Rai 3” con le immagini impietose raccolte dalla giornalista Giuditta De Chiara: parcheggi a pagamento piazzati esattamente sugli scivoli, trasformando l’accesso ai marciapiedi in un percorso a ostacoli impossibile per chi vive su una sedia a rotelle.
Non un errore tecnico, ma la solita scelta “casertana”: far cassa. Più strisce blu = più incassi. E poco importa se a pagare, stavolta, sono i diritti fondamentali delle persone con disabilità.
Il candidato sindaco Guerriero parla senza giri di parole:«Questa è la fotografia di una Caserta che pensa solo a fare cassa, non a garantire diritti. È inaccettabile: l’accessibilità non si vende a 1,50 l’ora. Da sindaco mi impegno a cancellare queste vergogne e a restituire dignità a chi oggi viene trattato come un intralcio».
Il problema comunque non è solo casertano. Da Trani a Terni le cronache raccontano lo stesso copione: scivoli costruiti e subito “cancellati” da un posto auto a pagamento. Una beffa che viola non solo il buon senso, ma anche la legge. Perché la normativa parla chiaro: chi ha contrassegno disabili deve poter parcheggiare gratis sulle strisce blu se gli stalli riservati sono occupati. E soprattutto: nessun parcheggio può ostacolare rampe e scivoli.
Quello che emerge, invece, è l’ennesima dimostrazione di una pianificazione urbana cieca e indifferente. Non è solo un problema di barriere architettoniche: è la fotografia di una politica che considera il cittadino una fonte di gettito, non una persona con diritti.
Caserta non ha bisogno di nuove strisce blu, ma di strisce bianche di dignità.
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