FRATTAMAGGIORE / SANT’ARPINO – Due comunità sconvolte, un dolore che non trova parole.
Carmela Cipro, 41 anni appena compiuti e agente della Polizia Locale di Frattamaggiore, si è tolta la vita questa mattina nella sua abitazione di via Matilde Serao, a Sant’Arpino. Era incinta all’ottavo mese.
Secondo le prime ricostruzioni, la donna avrebbe utilizzato la pistola d’ordinanza. Il suono dello sparo ha fatto scattare l’allarme: i familiari, accorsi immediatamente, hanno chiamato i soccorsi, ma per Carmela non c’era più nulla da fare.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia di Aversa, che hanno avviato le indagini per chiarire i motivi del gesto. Tra le ipotesi al vaglio, quella di una depressione legata alla gravidanza, una condizione che colpisce molte donne e che spesso resta invisibile, nascosta dietro un sorriso e il silenzio.
La notizia si è diffusa in poche ore, gettando nel dolore Frattamaggiore e Sant’Arpino, dove Carmela era conosciuta come una donna solare, generosa e profondamente dedita al suo lavoro.
“Una notizia che ci lascia attoniti e senza parole”, ha commentato il sindaco di Frattamaggiore Marco Antonio Del Prete.
“Il suo gesto ci ricorda quanto il dolore dell’anima possa essere silenzioso ma devastante. Carmela resterà per sempre nei nostri cuori come simbolo di dedizione e umanità.”
Anche il sindaco di Sant’Arpino, Ernesto Di Mattia, ha espresso il cordoglio della comunità:
“Carmela era una donna stimata per professionalità e sensibilità. Ci stringiamo alla sua famiglia con affetto sincero. La sua memoria sia un invito al dialogo, all’ascolto, alla solidarietà verso chi attraversa momenti di buio.”
Commosso anche Biagio Chiariello, comandante della Polizia Locale di Arzano, che la conobbe all’inizio della carriera:
“Era sempre sorridente, disponibile, precisa e determinata. Il suo gesto lascia un vuoto profondo. Alle persone a lei care va la mia più sincera vicinanza.”
La magistratura ha disposto gli accertamenti di rito. Intanto, tra colleghi e cittadini, resta solo un grande silenzio.
Un silenzio che parla di solitudine, fragilità e dolore sommerso, e che chiede – ancora una volta – più attenzione per la salute mentale, soprattutto per chi indossa una divisa e ogni giorno porta sulle spalle il peso della responsabilità e del dovere
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