A Caserta non si candida, si ricandida. E si rientra… “dalla porta di servizio del potere”.
Il viceministro degli Esteri Edmondo Cirielli, candidato presidente del centrodestra alle Regionali campane, ha ufficializzato l’ingresso dell’avvocato e imprenditore del terzo settore Giuseppe Tamburro nella lista “Cirielli Presidente”.
«La nostra squadra si rafforza con persone di qualità come Tamburro», ha dichiarato il Generale del centrodestra, lanciando il suo proverbiale “in bocca al lupo” con il sorriso di chi sa che il lupo, in Campania, spesso mangia pure le pecore del suo stesso recinto.
Dietro il siparietto istituzionale, però, c’è la solita manina politica: Tamburro doveva correre con Fratelli d’Italia, ma l’ingresso last minute del deluchiano pentito Enzo Santangelo – che porta in dote un pacco da diecimila voti buoni e croccanti – ha spinto Cirielli a dare l’ordine al suo fedele Gimmi Cangiano: “Togli Tamburro, che qui servono voti veri, non buone intenzioni!”.
Dopo qualche giorno di mugugni e delusione, l’imprenditore del no profit ha capito come gira la giostra e ha deciso di rimettersi in pista. E chi lo accoglie? Proprio Cirielli, che gli ha offerto un posto d’onore nella sua lista personale.
Risultato: Tamburro escluso, Tamburro incluso, Tamburro rinsavito.
La politica casertana resta fedele al suo sport preferito: la giravolta con sorriso incorporato.
Morale della favola: in Campania le liste cambiano come le nuvole di settembre, ma alla fine il sole splende sempre sugli stessi.
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