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Casta riformista, Mona tenta Esposito per ‘fottere’ la Iodice

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Nel variegato panorama del centrosinistra campano, spunta la lista Casa Riformista, l’ultima creatura politica partorita su iniziativa del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e benedetta dagli ambienti di Italia Viva, dove a comandare il gioco sono Armandone Cesaro — pargolo diletto del più noto Luigi, già presidente della Provincia di Napoli — e la sua cerchia di fedelissimi.

Dentro la lista, che ambisce a rappresentare la nuova casa dei moderati “moderni”, la sfida interna si annuncia tutt’altro che pacifica. Nei salotti politici si dà per scontato che la contesa sarà tra la consigliera regionale uscente Maria Luigia Iodice e il collega di lista Pietro Smarrazzo, espressione diretta della quota Italia Viva. Ma è davvero così scontato? Non proprio.

Negli ultimi giorni, infatti, si sta facendo sentire — e vedere — il candidato Gennaro Mona, presidente dell’Ordine degli Infermieri della provincia, figura cresciuta (e parecchio) all’ombra del consigliere regionale uscente Giovanni Zannini. Una crescita politica e personale favorita — forse troppo — dalla compiacenza dello stesso Zannini, al quale, col senno di poi, converrebbe tornare a far crescere solo ortaggi nel suo giardino.

Mona, però, di fare la figura del “mona” — come direbbero i veneti — non ne ha alcuna intenzione. E per tentare il colpo grosso contro i favoriti Smarrazzo e Iodice, avrebbe deciso di cercare un’alleanza pesante: quella con l’ex senatrice ed ex consigliera regionale Lucia Esposito. La Esposito, che di voti ne ha sempre avuti e li ha sempre mostrati con orgoglio in ogni competizione a preferenze, si è effettivamente incontrata con Mona lo scorso venerdì.

Se l’accordo c’è stato o meno, lo si saprà solo il 25 novembre, data fatidica in cui si capirà se Mona avrà davvero imbarcato l’ex senatrice e se la Iodice dovrà tornarsene a Marcianise a fare la dottoressa a tempo pieno.

A proposito della Iodice, il suo pressing sui pazienti sta assumendo toni tragicomici: tra messaggi privati e sollecitazioni di voto che sfociano in veri e propri appelli personali (“se non mi voti, cambia medico”), la campagna elettorale ha ormai varcato la soglia dello studio. Un attivismo da elefante in cristalleria che sta iniziando a imbarazzare anche il sindaco di Marcianise, Antonio Trombetta, il quale rischia di veder sbriciolare la sua maggioranza prima ancora di poter addentare il panettone natalizio.

In sintesi: tra elefanti, madonne pellegrine e Mona che non vuole fare la figura del “mona”, la campagna elettorale del centrosinistra casertano promette di essere la più teatrale degli ultimi anni. E come sempre, a Caserta e dintorni, più che di liste, sembra di parlare di casta riformista.

  
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