COLLECINI-GATE! LA PICCOLA BENEDETTA, 7 ANNI, RESTA SENZA IL SUO MOMENTO DI MAGIA.
L’ISTITUTO? MUTO COME UN PESCE. E IL CASO FINISCE AL MINISTERO.
Ricordate quando la scuola era “di tutti e per tutti”? Beh, alla Collecini sembra che abbiano aggiornato il motto in “di tutti… ma non troppo”.
Protagonista involontaria dello scandalo: Benedetta, 7 anni, che sognava la sua recita di Natale. Peccato che quel sogno sia stato schiacciato dalla burocrazia più spietata del Grinch.
La madre sorda della bambina, aveva avanzato una richiesta non solo sacrosanta, ma costituzionale: la presenza di un interprete LIS per poter assistere alla recita della figlia come qualunque altro genitore.
Risultato? Tenetevi forte: la scuola non accoglie la richiesta… e cancella l’intera recita.
Così, puff: niente canti, niente lavoretti, niente applausi. Una bambina esclusa dal suo momento di festa per coprire l’imbarazzo degli adulti.
Dopo 56 giorni di silenzio tombale, la mamma di Benedetta ha perso la pazienza e ha presentato un esposto al Ministero dell’Istruzione, all’Ufficio Scolastico Regionale e pure al Garante della Disabilità.
La scuola? Ancora tace. Come se ignorare tutto potesse far sparire la figuraccia.
Intanto a muoversi – e con toni degni di un ring elettorale – è stato il candidato sindaco Guerriero, che ha tuonato contro “un sistema che scarica sui più piccoli il peso dell’incapacità adulta”. E ha aggiunto:
“Se una bambina deve pagare per la disabilità di un genitore, allora significa che la città ha perso il senso stesso di comunità. Questa vicenda è una vergogna che non può finire sotto il tappeto.”
Eh già, cari lettori, cari onorevoli casertani tanto affezionati alla poltrona da ricandidarvi in automatico come gli aggiornamenti di Windows: qui non stiamo parlando di ideologie, ma di umanità.
E se serve un interprete LIS per ricordarvelo…posso regalarlo io a Benedetta oppure qualcuno lo chiami!
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