CASERTA – Si riapre una delle vicende più intricate della storia amministrativa casertana: quella del parcheggio interrato di Piazza Carlo III, costruito negli anni ’90 sotto i “campetti” davanti alla Reggia, un’area demaniale destinata per legge a uso pubblico come giardino.
Il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’Agenzia del Demanio, sconfitti in primo grado, hanno infatti deciso di presentare Appello contro il Comune di Caserta e l’Organo Straordinario di Liquidazione del dissesto, chiedendo il riconoscimento di un maxi-creditro da 14.143.996,31 euro per la presunta occupazione abusiva del sottosuolo tra il 2001 e il 2017.
Un parcheggio nato male: appalto, nullità e battaglie legali
La storia è nota: negli anni ’90 il Comune concesse all’ATI ItalInpa–IriItalstat e Cogein la realizzazione e gestione del parcheggio, pur non avendo alcun titolo sul bene demaniale.
L’opera, finanziata con fondi pubblici, fu successivamente travolta dalle sentenze dei tribunali amministrativi che dichiararono nullo il contratto, ritenendo illegittima la costituzione del diritto di superficie su un’area dello Stato.
Solo nel 2017 l’area venne trasferita gratuitamente al Comune grazie al federalismo demaniale. Ma per lo Stato la questione non era certo chiusa: il Demanio ha continuato a rivendicare un indennizzo per gli anni di occupazione illegittima, arrivando a quantificare il mancato introito in oltre 14 milioni di euro.
L’OSL, sulla base di una perizia comunale, ne aveva invece riconosciuti appena 178.368 euro, proponendo persino una transazione al 60%.
La sentenza del 2023 e il nuovo fronte giudiziario
Il Tribunale di Napoli, con sentenza dell’ottobre 2023, ha dichiarato inammissibile la domanda dello Stato, condannando Ministero e Demanio a pagare 41.691 euro di spese di lite per ciascuna parte convenuta.
Ma lo scontro legale non finisce qui.
Con la deliberazione n. 84, l’Organo Straordinario di Liquidazione – composto da Marcello Cosconati (presidente), Fabrizio Orano e Massimo Cassano – ha deciso di resistere anche in Appello, riaffidando la difesa all’avvocato Lucio Perone, già vincitore in primo grado. Il compenso previsto è di 6.338,92 euro, calcolato sui minimi tariffari.
Nella delibera si parla di “continuità ed economicità processuale”, ricordando l’esito favorevole del primo grado e la solidità della stima comunale.
Il rischio per Caserta: una bomba da 14 milioni sui conti del dissesto
La partita però è tutt’altro che chiusa e potrebbe costare carissimo alla città.
Se la Corte d’Appello di Napoli ribaltasse la sentenza, la massa passiva del dissesto – già in corso dal 2018 – potrebbe crescere di oltre 14 milioni di euro. Una cifra capace di impattare duramente sia sui creditori sia sui servizi essenziali per i cittadini.
La vicenda del parcheggio di Piazza Carlo III, insomma, sembra ancora lontana dal suo epilogo.
Una storia iniziata oltre trent’anni fa e che continua a produrre debiti, carte bollate e incertezze finanziarie.













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