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A processo per scioglimento del Comune di Caserta, nomi e sviluppi

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Davanti al giudice Maria Pasqualina Gaudiano del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere si stanno svolgendo due udienze preliminari relative a inchieste su appalti pubblici pilotati nei Comuni di Caserta e San Nicola la Strada. I procedimenti presentano indagati e modalità operative in parte sovrapponibili.

I Filone d’inchiesta: San Nicola la Strada e Caserta

In questa inchiesta risultano indagati, ora imputati, 22 soggetti tra tecnici comunali, politici e imprenditori, accusati di aver costituito un cartello illecito finalizzato all’assegnazione rotatoria delle gare per la manutenzione del verde pubblico. Secondo l’accusa, le gare venivano pilotate attraverso inviti a ditte “compiacenti” che venivano successivamente escluse, garantendo così l’aggiudicazione alle società predestinate.

L’udienza preliminare, inizialmente fissata per la data odierna, è stata rinviata all’8 luglio 2025 per vizi di notifica.

Tra gli imputati principali figurano:

  • Franco Biondi (dirigente del Comune di Caserta), accusato di turbativa d’asta e corruzione;

  • Giulio Biondi (ex dirigente del Comune di San Nicola la Strada);

  • Gli imprenditori Michele Amato e Pasquale Viscusi;

  • Francesco Zoleo, collaboratore di Giulio Biondi.

I legali degli imputati, tra cui gli avvocati Gerardo Marocco, Giovanni Cantelli e Achille D’Angerio, dovranno presentare entro le prossime udienze, fissate tra luglio e ottobre, eventuali richieste di riti alternativi. Nel frattempo, la Procura sta ultimando i dossier per la richiesta di rinvio a giudizio.

II Filone d’inchiesta: il sistema Caserta

Di maggiore rilevanza mediatica e politica è il secondo filone, che coinvolge:

  • Emiliano Casale, ex vicesindaco di Caserta;

  • Massimiliano Marzo, ex assessore;

  • Dirigenti comunali, tra cui ancora Franco Biondi e Giovanni Natale.

Secondo la ricostruzione accusatoria, sarebbe emerso un sistema corruttivo in cui l’assegnazione degli appalti pubblici (verde pubblico, manutenzioni scolastiche e altri lavori) avveniva in cambio di appoggi elettorali e favori personali, con la complicità di dipendenti comunali.

Nel corso dell’udienza preliminare, la difesa dell’ex vicesindaco Casale ha sollevato eccezioni sulla legittimità degli atti contestati.

  
     
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