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ALVITI SINDACO DI CAIVANO: “MILITARIZZIAMO LA CITTÀ PER RIPORTARE LEGALITÀ E PACE”

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Stamattina la notizia è rimbalzata da Caivano a Roma più veloce di una sirena della polizia: la Lega Sud ha ufficializzato la candidatura a sindaco di Giuseppe Alviti, già presidente dell’Associazione Nazionale Guardie Particolari Giurate e segretario generale della Federazione Nazionale Lavoratori Italia.

Il neocandidato, con piglio da sceriffo e vocabolario da conferenza ONU, ha dichiarato di essere “onorato dell’investitura ufficiale” e pronto a scendere in campo “per il bene della cittadinanza di Caivano”. Il suo programma? Un mix tra sicurezza urbana modello Tel Aviv e missione civile alla Don Bosco:

“Militarizzeremo Caivano per donare sicurezza sociale e civile ad ogni abitante, eliminando quella strage criminosa che la città è costretta a vivere ogni giorno”.

Tradotto: camionette, sirene e controllo del territorio “h24”, con Alviti nel ruolo di “Sindaco di Ferro”, versione campana di Giuliani (ma con la fede al dito e il tesserino di vigilanza privata).

Il candidato ha anche annunciato che nei prossimi giorni incontrerà Don Maurizio Patriciello, il parroco simbolo della legalità nel Parco Verde, “per portare il nostro saluto di pace e di legalità”.
Una mossa che sa di benedizione preventiva e che mira a far apparire la Lega Sud più come angeli custodi del territorio che come miliziani del consenso.

Tra un proclama e una stretta di mano, il dottor Alviti prepara così il suo ingresso sulla scena politica caivanese con un messaggio chiaro: “ordine, disciplina e divise”.
E in una città che da anni combatte con degrado, paura e criminalità, la promessa di “militarizzare per pacificare” potrebbe anche far breccia tra chi, esasperato, non chiede più miracoli ma semplicemente qualcuno che accenda le luci… e magari pattugli pure la strada.

Caivano, insomma, si prepara alla campagna elettorale più sorvegliata d’Italia.

  
     
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