La fascia collinare di Caserta — quella che sale tra Sommana, Pozzovetere, Casola e il Borgo di Casertavecchia — vive un autunno di attesa e irritazione. Da un lato le ruspe e i cartelli “Progetto PNRR: decoro urbano e rigenerazione sociale”. Dall’altro, la sensazione che più che il cemento, qui si stia colando rassegnazione.
Il caso Casola
È a Casola che la pazienza dei residenti si è ormai consumata. I lavori per il “miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale e ambientale” di piazza Chiesa — affidati alla Restauri & Costruzioni srl per circa 230mila euro — dopo un fugace ritorno degli operai, si sono di nuovo fermati.
Le transenne restano, la piazza è mezza inaccessibile e i residenti parlano di “ostaggi in casa”. C’è chi per uscire deve fare lo slalom tra le recinzioni e chi ha rinunciato del tutto a portare fuori i bambini.
Fibra sì, strade no
A rendere tutto più surreale, le strade rattoppate dopo i lavori per la fibra ottica: tombini in rilievo, buche, dislivelli e inciampi a ripetizione. Le promesse di un ripristino completo del manto stradale — garantito dall’ex assessore Marzo — sono ormai ricordi da campagna elettorale.
Casertavecchia: la stagione amara
A Casertavecchia, chiusa la stagione degli eventi (Settembre al Borgo, Chimera Fest, Borgo dei Libri), si contano i danni più che gli incassi.
«Più che un festival, sembrava una sagra del panino portato da casa», ironizza Pasquale Mastrangelo, decano della ristorazione. «Gli spettacoli iniziavano alle 22.30, troppo tardi per chi vuole cenare. Spostare parte del programma al Belvedere di San Leucio ci ha tagliati fuori».
Marciapiedi, parcheggi e caos in arrivo
E mentre si annunciano nuovi lavori PNRR per rifare i marciapiedi del Borgo, arriva la paura che, insieme ai cantieri, spariscano anche i parcheggi. «Se tolgono i pochi spazi dove parcheggiamo — avverte Cinzia Toscano, del bar La Marchesina — e non creano alternative, qui non arriva più nessuno. Né residenti, né turisti».
Cittadini ignorati, cantieri infiniti
Residenti e commercianti chiedono solo una cosa: essere ascoltati prima che il prossimo progetto “di valorizzazione” li chiuda definitivamente in casa. «Non vogliamo più decisioni calate dall’alto — dicono — ma confronto e buon senso. Perché di promesse, qui, ce ne sono già troppe. Ci manca solo un altro cantiere per completare l’opera».
Dietro le pietre antiche, le terrazze panoramiche e la retorica del “borgo gioiello”, Casertavecchia e la sua fascia collinare restano così: belle, incompiute e circondate da transenne.
Il candidato sindaco Guerriero sarò breve:“Caserta non chiede miracoli: chiede rispetto. Ogni transenna è una ferita, ogni promessa mancata un debito con i cittadini. Noi, queste ferite, vogliamo chiuderle.”















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