SAN TAMMARO – Piovono milioni, ma di trasparenza nemmeno l’ombra. E non si parla di spiccioli, bensì di 57 milioni di euro pubblici, stanziati in due tranche dal Ministero della Cultura per il Real Sito di Carditello: una prima linea di credito per il restauro edilizio e paesaggistico, l’altra, recente, da 30 milioni per l’adeguamento sismico ed energetico. Soldi pubblici, nostri, che pretendono una sola cosa in cambio: chiarezza.
Ma è proprio questa chiarezza che manca. Gli atti amministrativi – gare d’appalto, affidamenti, incarichi – dove sono? Chi può consultarli? È un diritto dei cittadini e un dovere degli amministratori renderli accessibili. Eppure, nulla. Solo silenzi e opacità. È questa la “nuova” gestione meloniana del patrimonio culturale?
E attenzione: non ci si venga a dire che qui si colpisce Fratelli d’Italia. Perché chi scrive ha già messo sotto la lente i governi del PD, le ingerenze di De Luca e Zannini, le gestioni provinciali opache. Ma se oggi il timone è nelle mani di uomini come Gimmi Cangiano, Luigi Roma (nominato dal ministro Sangiuliano), e il viceministro Edmondo Cirielli, è a loro che va rivolta la domanda: dov’è la trasparenza promessa?
E che dire del presidente della Fondazione Carditello, Maurizio Maddaloni, già noto per una condanna della Corte dei Conti per incarichi allegri assegnati alla segretaria personale? Un curriculum che sembra quasi una lettera di raccomandazione per un incarico in provincia di Caserta.
Poi ci sono i membri del consiglio: Luigi Roma, Paolo Mascilli Migliorini, Angelo Monaco, Giovanni Russo. Tutti destinatari della stessa, semplice domanda: dove sono gli atti? Chi controlla come vengono spesi questi milioni?
E al facente funzioni della Soprintendenza, Mariano Nuzzo, si chiede ancora di più. Ha assunto ruoli operativi come RUP? Se sì, a quanto ammontano i compensi accessori? E ancora: è vero che ha tentato di riformulare i vincoli sul Macrico? È vero che al Ministero è arrivata una lettera indignata?
Ci rivolgiamo anche al nuovo ministro della Cultura, Alessandro Giuli, quello della “gita” tragicomica in un sito privato organizzata dalla neopromossa meloniana Raffaela Pignetti. Ministro, lei è appena arrivato: vuole essere complice del silenzio o paladino della trasparenza?
Diamo il tempo di riflettere….è tempo di rinascita…bisogna ripulire, ricostruire…con persone che non hanno ombre. Ricordiamo alle istituzioni che se non arriveranno risposte, ci dedicheremo anima e core, e come per il Comune punteremo i riflettori anche su Carditello. Perché chi gestisce denaro pubblico deve rendere conto, fino all’ultimo centesimo. Nessuna eccezione. Nessuna immunità politica.
Sul sito della Fondazione sono presenti le sezioni dedicate all’Amministrazione Trasparente e ai Bandi di gara, ma di fatto risultano vuote: nessuna traccia delle procedure avviate negli ultimi mesi o anni, né tantomeno dei dettagli sulla pioggia di finanziamenti pubblici che ha investito Carditello.
Lo screen fatto sulla piattaforma gare:
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