CASERTA – L’aggressione di questa sera in via Cesare Battisti non è un fulmine a ciel sereno, ma l’ennesima prova che il vaso della città è traboccato da tempo. Un branco di senza dimora ha fatto irruzione in un bar, rovesciando tavoli e oggetti, e accanendosi sul titolare. Solo la prontezza di alcuni clienti ha evitato il peggio, tra urla e fuggi fuggi generale.
La vittima è Carlos, egiziano, da anni titolare del locale diventato simbolo di integrazione e convivenza. Con amarezza denuncia: «Sono testimone del cambiamento della zona. Il degrado nasce dall’abbandono dei palazzi istituzionali di via Cesare Battisti. Poi ci sono i gruppi che vengono a visitare la Reggia e trovano molestatori che urinano dietro le colonne, chiedono spiccioli per comprare vino al market e si comportano come se la città fosse la loro discarica privata. È un problema che riguarda tutti, non solo me».
Alcuni clienti confermano: «Ormai siamo soli. In balia di queste bande, con il telefono in mano a sperare che qualcuno risponda, come succede a Borrelli. Caserta è diventata una città senza padrone».
Le parole di Carlos bruciano ancora di più perché arrivano da chi, venuto da lontano, ha creduto in questa città più di chi la governa. «Io faccio di tutto per restare, ma serve una svolta», dice.
Nel frattempo la paura resta: la paura che la prossima aggressione possa finire peggio. E mentre i turisti fotografano la Reggia, attendono che canti LIGABUE pochi metri di distanza si fotografa l’altra Caserta: quella dei porticati trasformati in orinatoi, dei bar presi d’assalto e dell’indifferenza istituzionale che tutto copre.
La città è ferita, e i cittadini si sentono soli. La domanda resta una: dove sono le istituzioni?
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