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Cori razzisti contro Napoli a Pontida – “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta” …e voi cà muzzarell’ mm’occ

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Sul pratone di Pontida, nulla di nuovo,  slogan e insulti che puzzano di rancore e intolleranza. Stavolta, però, a rendere ancora più grottesco e vergognoso lo spettacolo,  c’è la presenza di tanti meridionali – campani in prima fila – pronti a farsibastonare come “cani da pecora” tra gli stand leghisti, pur di strappare una carezza al padrone del Nord.

Guidati dal coordinatore regionale Gianpiero Zinzi, hanno sfilato con il sorriso sulle labbra, e con tanto di cartoni carichi di vino, mozzarella e taralli, mentre i baby leghisti del nordde urlavano “Vesuvio erutta, tutta Napoli è distrutta”. (non erano di certo i tifosi del Napoli come tenta di dire qualche simpatizzante su fb)

Salvini, che i cori li intonava quando non faceva il nazionalista sovranista, ha minimizzato dicendo che si è trattato di 4-5 scemi, come lui quando, con qualche capello bianco in meno, alzò il bicchiere di birra e cantò “senti che puzza, scappano anche i cani, stanno arrivando i napoletani…”. Se non avesse bisogno di voti meridionali, lo farebbe ancora, e non lascerebbe che lo facessero solo i più giovani.

Una scena da piantagione modello ‘RADICI’ /la serie tv), come servi felici si inchinano al padrone bianco. Sì buana, brava mamy.
E mentre Matteo allarga le braccia dicendo da gran paraculo che “sono tutti benvenuti”, i suoi ragazzi cantano cori da curva contro i giornalisti e contro i meridionali stessi. Una parata di ignoranza grossolana che fotografa bene il degrado politico in cui è precipitata la Lega, ormai ridotta a teatrino folkloristico con qualche generale in cerca di ribalta.
A rispondere a questa indecenza ci pensa pensate un pò Piero De Luca, segretario regionale del Pd. Ma anche qui lo spettacolo è già scritto: il figlio d’arte piazzato dal padre Vincenzo, che denuncia le parole d’odio dei leghisti dimenticando che il suo partito, il Pd, ha governato fianco a fianco con la Lega negli ultimi anni. E che, se si presentasse l’occasione di una nuova poltrona, tornerebbe a farlo senza battere ciglio.
Pontida si conferma così per quello che è: il teatrino annuale della politica italiana, in cui ciascuno recita la sua parte. Da una parte i meridionali in gita al Nord a farsi insultare, dall’altra gli indignati a comando del Pd. Tutti insieme a mantenere in vita un gioco delle parti che non porterà nulla di buono né alla Campania né a Caserta, dove i problemi reali restano sempre gli stessi e provate a smentirmi e vi informo che nessuno dei protagonisti di questa farsa sembra avere davvero voglia di risolverli.

 

 

  
     
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