CAPUA – Doveva essere una giornata come tante, una cerimonia da seguire con la consueta professionalità in uno dei luoghi più apprezzati del territorio: la Masseria Adinolfi, immersa nel verde di Sant’Angelo in Formis. Invece, quella che si annunciava come una normale serata di lavoro si è trasformata in un dramma inspiegabile, culminato nell’omicidio di un giovane di 17 anni, arrivato poche ore prima per dare una mano in cucina.
La richiesta d’aiuto e l’arrivo del giovane
Tutto è iniziato con una telefonata per cercare un rinforzo temporaneo tra i fornelli, nel bel mezzo di un evento particolarmente impegnativo. La richiesta è stata rivolta a una comunità di accoglienza di Sant’Andrea dei Lagni, nota per la sua collaborazione con realtà del territorio. Pochi minuti dopo, dalla struttura è partito un giovane Alagie Sabally, originario del Gambia, 17 anni, regolare sul territorio, pronto a offrire il proprio contributo.
Il ragazzo era arrivato puntuale e si era inserito nel flusso di lavoro della cucina senza difficoltà apparenti. Fino a quel momento, nulla lasciava presagire ciò che sarebbe accaduto di lì a poco.
La lite improvvisa e il gesto irreparabile
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, il dramma si è consumato nella fase finale del servizio, mentre in cucina si preparavano i dessert da portare in sala. È a quel punto che sarebbe nato un acceso diverbio tra il giovane e uno dei cuochi, capo brigata della Masseria, anche lui di origini straniere e da tempo impiegato nella struttura.
Le ragioni esatte del contrasto sono ancora al vaglio degli investigatori: si parla di un rimprovero, forse di un’incomprensione. Ma dalle parole si è passati ai fatti. In pochi istanti, il cuoco avrebbe afferrato un coltello da cucina e colpito il giovane al petto con un fendente fatale.
Il tentativo di fermare la colluttazione e l’intervento dei soccorsi
Nel disperato tentativo di bloccare l’aggressione, è intervenuta anche E.A. di 30 anni, una delle figlie del titolare della Masseria, Andrea Adinolfi. La giovane è rimasta ferita alle braccia, colpita accidentalmente durante la colluttazione. Soccorsa e trasportata in ospedale, è fuori pericolo ma fortemente scossa per quanto accaduto.
In sala, gli ospiti avevano già percepito che qualcosa non andava: rumori concitati dalla cucina, personale in agitazione, movimenti anomali. Poco dopo, l’arrivo dei carabinieri della Compagnia di Capua ha confermato la gravità della situazione.
Le indagini e le prime misure
I militari hanno immediatamente isolato la cucina, acquisito i primi elementi e fermato l’autore dell’aggressione, che è stato condotto in caserma. Nei suoi confronti è stato disposto un fermo per omicidio: la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un fascicolo, mentre la cucina della struttura è stata posta sotto sequestro per consentire gli accertamenti.
La tragedia ha profondamente scosso la comunità locale e l’intero settore della ristorazione. In molti si interrogano su come sia potuto accadere un gesto tanto estremo in un contesto dove collaborazione, lavoro e fiducia dovrebbero essere le basi di tutto.
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