Da sceriffo a dittatore, De Luca vuole l’obbligo del vaccino e il lockdown per no vax
“Al di là delle misure relative a tamponi e tempi di quarantena che prendono atto della realtà di fatto, le misure del Governo per l’emergenza Covid appaiono del tutto insufficienti. Si prosegue sulla linea delle mezze misure e del tempo perso, e contemporaneamente, di una confusione indescrivibile, ingestibile e incontrollabile” – dichiara il Governatore.
Prosegue, poi, criticando la mancanza di un intervento tempestivo che possa arginare la diffusione del contagio: “Dopo un analogo atteggiamento a fine novembre, anche oggi si decide di rendere esecutivi i provvedimenti fra 15 giorni. E’ proprio inevitabile questa irresponsabile perdita di tempo?”
Di qui la proposta di adottare misure più forti: “Dal punto di vista della Campania – la regione a più alta densità abitativa e perciò a più alto rischio – non si riscontrano decisioni utili e ragionevoli per frenare il contagio, senza penalizzare né i vaccinati né l’economia. E’ indispensabile decidere subito l’obbligatorietà della vaccinazione, o, comunque, un lockdown per i No-Vax lungo, serio e controllato”.
Infine, De Luca ribadisce la preoccupazione relativa alla saturazione dei posti letto ospedalieri: “E’ vero che l’enorme crescita dei positivi non si traduce automaticamente in ricoveri ospedalieri. Ma c’è un punto limite oltre il quale la quantità di contagi può portare al collasso degli ospedali.
“Già registriamo questa tendenza, soprattutto perché il personale a disposizione è inferiore a quello di un anno fa. Ricordo, inoltre, che un anno fa, per fronteggiare l’emergenza si decisero chiusure drammatiche di reparti ordinari. E’ questa la prospettiva che dobbiamo scongiurare oggi” – conclude.
Intanto questi soggetti inqualificabili, rieletti, stanno imponendosi anche abbastanza facilmente, e la cosa grave che non sembrano temere alcun tipo di opposizione: basti dire che, se un anno fa, qualcuno ci avesse detto che, ovunque nel mondo, i governi sarebbero riusciti con incredibile facilità financo a impedire ai cittadini di uscire di casa, oltre a far chiudere quasi tutte le attività, lo avremmo preso per un folle.
Il consolidamento del regime sanitocratico si stà realizzando, attraverso un’accorta gestione politica della campagna vaccinale, visto che non ha nessuna intenzione di tornare allo status quo ante 2020: tutto il grumo di poteri e di interessi e di sovvenzioni che si è stratificato attorno alle politiche di lockdown non intende certo cedere cosi facilmente. L’arrivo dei vaccini, più rapido del previsto, ha rotto i piani di coloro che sognavano un eterno, permanente lockdown. Ma ecco però che il vaccino può diventare comunque utile: da un lato giocando sui tempi della somministrazione, diluiti in modo da tenere il più lungo possibile l’allerta emergenziale e la paura. Dall’altro, la campagna vaccinale sarà orientata a creare diverse categorie di cittadini: quelli vaccinati e quelli no. Ai primi saranno consentiti attività e movimenti, ai secondi saranno preclusi. E ovviamente non sarà una questione di scelta individuale, come vuol far credere la propaganda pro vax (isterica e paranoica come quelli anti vax, di cui è l’altra faccia della medaglia). Le strutture sanitarie almeno italiane non possono garantire il vaccino a tutti coloro che lo desiderano: a quali categorie consentire di accedervi sarà una scelta politica.
Sindrome di Stoccolma
E qui veniamo alla questione del governo. Il regime sanitocratico, una versione potenziata e aggiornata della tecno burocrazia prevista egli anni Quaranta da James Burnham in The Managerial Revolution, non è né di destra né di sinistra, esattamente come il regime manageriale. I tentativi di una gestione diversa della pandemia (Donald Trump, Jair Bolsonaro, ma pure i socialisti svedesi) sono stati soffocati, anche per propri errori ma soprattutto perché non avevano capito che gli uomini impauriti adorano essere comandati e sottomessi.
Questa conclusione costituisce una vittoria storica della filosofia del potere di un certo tipo di destra, diciamo vetero consevatrice e statalista, legge e ordine, assieme a quella di una vecchia sinistra, di marca collettivista, socialista e comunista, sempre refrattaria alla libertà individuale, vista come un pericolo. Il regime sanitocratico si nutre e si nutrirà sempre più di entrambi le fonti, per questo non è né di destra né di sinistra ma al contempo è di destra e di sinistra assieme.
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