Altro che “società che lotta, costruisce e partecipa” — qui la partecipazione pare quella ai bandi milionari per l’accoglienza dei migranti. Nella super lista civica di Roberto Fico, il campione della purezza grillina, spunta infatti Virginia Crovella, nome noto del terzo settore… e anche agli inquirenti.
La Crovella, infatti, è risultata indagata per truffa sui fondi destinati ai migranti — roba da sei milioni di euro, mica spicci! Altro che umanità e diritti, qui si parla di business della solidarietà versione “Noi ci mettiamo il cuore, ma anche il conto in banca”.
E mentre Fico dall’Hotel Mediterraneo di Napoli declama i valori della società civile che resiste, qualcuno in platea deve aver resistito a stento dal ridere. Perché tra “operatori sociali, accademici e attivisti”, la vera star del giorno è lei: l’ex indagata con pedigree progressista.
A questo punto, più che “Fico Presidente”, la lista rischia di chiamarsi “Fico, ma che Fico!”, con tanto di sottotitolo: legalità sì, ma solo quando non disturba la narrazione.
Intanto nel centrosinistra napoletano si fa finta di nulla: “Solo un’inchiesta, archiviata nessuna condanna”. Vero anche se di questa archiviazione nessun giornale ne ha dato notizia e nessun atto è mai stato pubblicato o reso noto. Poco male e, come direbbe un vecchio proverbio di Palazzo San Giacomo, “chi semina fondi pubblici, raccoglie avvisi di garanzia”.
E il candidato presidente Fico? Serafico come sempre, twitta parole di pace, mentre la sua lista civica già fa discutere più di una riunione di condominio a Posillipo.
Benvenuti nella nuova frontiera della sinistra etica partenopea: la rivoluzione gentile… ma col portafogli aperto!
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