E ci vogliamo ancora meravigliare ? si è riuscito ieri nel tardo pomeriggio a far passare la delibera in consiglio comunale con 16 voti (nel frattempo tutta la minoranza aveva abbandonato la seduta).
Il sindaco di Caserta Carlo Marino ha rischiato seriamente di perdere l’appoggio, a poche settimane dal voto sul bilancio, di due consiglieri comunali: Donato Tenga e Mimmo Guida.
C’ è voluta una lunga mediazione nel retro consiglio per non arrivare alla rottura.
Tutta colpa della Fondazione Belvedere di San Leucio, che ormai da due anni è pronta ma che, di fatto, non è ancora partita. Serviva un passaggio fondamentale, quello in consiglio comunale, che però tardava ad arrivare. In poche parole questi ‘scaldascranno’ vogliono dare in gestione, perché di questo si tratta, il Real Sito di San Leucio
Sito UNESCO e patrimonio dell’UMANITÀ. Perché in realtà San Leucio, e nello specifico il Belvedere, è sì facente parte del patrimonio immobiliare a disposizione del comune, ma estrinsecamente è di tutti, non è né dei leuciani, nemmeno dei casertani e tanto meno di un poltronificio camuffato da fondazione. Alcuni credendosi vecchi volponi resasi conto delle difficoltà nel far digerire al consiglio comunale una proposta così balzana, ha pensato bene di allargare il CdA, raddoppiandone i membri, così da dare spazio anche ai consiglieri nella spartizione. Qualcuno insinuava che, il ruolo del presidente o del direttore erano stati “promessi” ad un esponente di una nota famiglia leuciana, molto radicata a palazzo Castropignano, e che da sempre ha avuto mire sulla gestione del complesso monumentale. Per gli altri posti, invece, sono in corso le trattative, così come per le probabili assunzioni, che saranno squisitamente arbitrarie visto che trattasi di un ente che opera in regime privatistico: e allora, ricchi premi e cotillon!
Di fatto, ieri la delibera è stata votata con un emendamento (chiesto soprattutto dal Partito democratico) che prevede che tutte le nomine del consiglio di amministrazione (che vengono fatte da sindaco e giunta) dovranno essere ratificate dal consiglio comunale e che, comunque, non ci potrà essere alcun rimborso ai membri del consiglio di amministrazione fin quando non ci saranno entrate ed i conti della fondazione saranno in attivo. Inoltre i pagamenti dovranno essere equiparati a ciò che prescrive la legge.
Cari casertani, se non lo avete capito, questi signori si stanno spartendo almeno una quindicina di lauti stipendi, alla faccia vostra e con i soldi vostri. Il complesso monumentale di San Leucio è sempre stato una nota dolente del bilancio finanziario del comune di Caserta, in effetti le entrate coprono solo una piccola parte dei costi relativi alla gestione del bene, costi che gravano pesantemente sul bilancio dell’ente comunale, e farebbero bene i consiglieri comunali a verificare tali appostamenti, di quel bilancio che a volte con troppa leggerezza e magari senza nemmeno averne letto una pagina si trovano a votare, magari per cieca obbedienza o per opportunità.
Se la sostenibilità del bene in questione è già compromessa, far gravare su questo ulteriori costi dovuti a inutili stipendi, per inutili cariche e per una inutile fondazione … ebbene questo è pane per la Corte dei Conti.
Ricordiamo al sindaco e all’amministrazione, il Belvedere di San Leucio e il borgo tutto sono patrimonio dell’umanità, e non del comune di Caserta.
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