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Forse ci siamo per la bonifica di Lo Uttaro

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Pronto l’Action plan del Governo per Lo Uttaro. Il documento, depositato nei giorni scorsi, era stato richiesto all’Italia dalla Corte Europea dei diritti umani oltre un anno fa. Ora dovrà essere esaminato a Strasburgo dal Comitato dei ministri degli Affari esteri di tutti gli Stati membri nel corso del meeting che si svolgerà dal 3 al 5 marzo prossimi. Si tratta di un piano che indica le misure che lo Stato intende adottare al fine di fronteggiare le problematiche relative al ciclo dei rifiuti in Campania e in particolare l’emergenza ambientale innescata dalla gestione della discarica Lo Uttaro

Un sito che attende di essere bonificato da circa 17 anni. Nel dettaglio il Governo elenca i numerosi procedimenti penali attivati dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere per contrastare l’inquinamento dell’area che si trova al confine tra i comuni di Caserta, Maddaloni, San Nicola la Strada e San Marco Evangelista e in più illustra anche le attività di mappatura dei terreni agricoli che gravitano intorno a Lo Uttaro al fine di salvaguardare la salute dei cittadini. Poco o nulla viene indicato invece in relazione agli interventi di messa in sicurezza e bonifica «che – tiene a precisare il Governo – sono di competenza della Regione».

Nell’Action plan viene infatti richiamata «l’interminabile fase di progettazione» e stigmatizzati i ritardi accumulati fino ad ora dall’Ente regionale. Dimenticando, forse, che la società incaricata della messa in sicurezza, la Sogesid spa, è una società partecipata al 100% dal Ministero dell’Economia, della quale il Ministero dell’Ambiente si avvale quale società “in house providing”.
«Ancora una volta il Governo – fa notare l’avvocato Alfredo Imparato, che segue il caso in qualità di legale rappresentante dei diciannove cittadini, residenti nei pressi de Lo Uttaro, che già tredici anni fa avevano denunciato l’esposizione all’inquinamento ambientale e i rischi legati alla salute – si limita a fare annunci e ad evocare progetti ma non fornisce alcuna indicazione precisa sulle modalità e le tempistiche di attuazione delle attività di bonifica. Non è quindi chiaro quando la fonte di inquinamento sarà definitivamente eliminata. Ho intenzione pertanto di presentare delle osservazioni da porre all’attenzione del Comitato dei ministri per evidenziare queste carenze e spero che tante associazioni ambientaliste, comitati e organizzazioni facciano lo stesso. L’obiettivo è far sì che il Governo alleghi all’Action plan, un cronoprogramma chiaro degli interventi perché non è possibile, a distanza di 17 anni, sentirsi dire che la Regione è ancora nella fase delle indagini preliminari. Ci sono state sentenze, commissioni di inchiesta, procedimenti penali e nonostante ciò quell’area non è stata ancora restituita alla comunità. Stiamo diventando lo zimbello dell’Ue. Mi auguro che dinanzi a queste rimostranze, l’Organo decisionale del Consiglio d’Europa proceda con una messa in mora del Governo per ottenere risposte certe e dettagliate».
Dal Comune intanto fanno sapere di aver più volte sollecitato la Regione e la Sogesid ad accelerare l’iter necessario per la messa in sicurezza de Lo Uttaro che rappresenta per il territorio una priorità, considerata la sua posizione geografica, in parte nel tenimento di Caserta. C’è attesa per la convocazione della nuova conferenza di servizi che dovrebbe esaminare la nuova versione del progetto esecutivo che verrà presentato dalla Sogesid. Nell’ultima seduta, risalente a circa un anno fa, furono mosse delle osservazioni al piano e la Regione stabilì che sarebbero state necessarie ulteriori indagini per verificare con certezza quali fossero le fonti di contaminazione in virtù del fatto che i dati ambientali acquisiti fino a quel momento, attraverso il piano di caratterizzazione e le indagini integrative, risultavano essere incompleti.
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