Caserta – Nella notte tra sabato e domenica un gruppetto di dementi frustrati, per riempire vuoti esistenziali girovagano “in cerca di una rissa”per le vie del centro a Caserta.
Verso l’una di notte il gruppetto di bulli decerebrati ha istigato senza motivo alcuno, in attesa di una reazione, dei coetanei in via Sant’Agostino. Uno dei ‘guappi’ ha addirittura puntato un coltello a serramanico contro quelle che sarebbero dovute essere le due vittime della rissa. Ma alla provocazione i due ragazzi non hanno risposto e per fortuna si è evitata una pericolosa colluttazione.
A denunciare l’accaduto è stata l’ex candidata a sindaco Rosanna Di Costanzo, presidente del Comitato vivibilità cittadina, che ha affermato: “Questo non è un episodio sporadico. Quando si intende prendere provvedimenti seri e continuativi? Ma dove sono prefetto e questore visto che questi episodi sono ormai di routine nel centro storico?”. A farle da spalla il Candidato Guerriero che ha intenzione (sempre che non ci scappi il morto priva) in caso di elezione dare mandato nel weekend ad investigatori privati con telecamere invisibili, in un percorso notturno attraverso i luoghi della movida casertana. Loro non intervengono. Osservano. Registrano. Per poi mettere le immagini a disposizione di forze dell’ordine e, eventualmente, Procura. Ecco una delle strategie deterrenti che vuole fortemente mettere in campo il candidato sindaco di Caserta, viste le deficienze e gli appelli inutili al Sindaco in carica e alla prefettura. L’idea è nata con un gruppo di commercianti con i quali avvieremo un monitoraggio con gli investigatori privati». Questi investigatori, spiega il candidato sindaco Guerriero hanno in dotazione una piccole videocamere. Delle body cam per l’esattezza, cioè telecamere montate sugli abiti e rese invisibili. Con questa gli investigatori «registrano quando vedono situazioni sospette».La definizione di “situazioni sospette” è potenzialmente sconfinata. Per fare qualche esempio: eventuali casi di vendita di alcol ai minorenni, spaccio o possibili minacce. «Queste immagini vengono poi messe a disposizione delle forze dell’ordine – spiega Ciro Guerriero – Diciamo che la loro è una sorta di osservazione preventiva. Stanno nei luoghi della movida, fanno monitoraggio ed eventualmente registrano. Poi, chiaramente, se vedono per esempio una rissa chiamano le forze dell’ordine. Mi sembra di poter dire che questa e le altre attività accessorie, portate avanti in collaborazione con il servizio di ordine pubblico, possano consentire di mantenere i luoghi della movida relativamente tranquilli».
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