«In questo istante ci hanno inviato una foto che parla da sola: lo Stadio del Nuoto è svuotato.
Svuotato come le speranze, i sogni, i diritti di un’intera comunità.
Hanno ucciso l’anima di Caserta.»
Così il candidato sindaco Guerriero commenta, con parole di fuoco, l’ennesimo atto di abbandono verso uno dei luoghi simbolo della città.
“Lo hanno fatto dalle loro poltrone, chiusi nei palazzi, mentre il popolo urlava fuori.
Lo hanno fatto nel silenzio, lontano dagli occhi e dalle voci dei cittadini.
E adesso ci ritroviamo di fronte a un deserto: il simbolo plastico della loro indifferenza.”
Guerriero non usa mezzi termini e denuncia una classe politica complice dell’immobilismo e nemica del popolo:
“Noi non staremo zitti. Continueremo a urlare il nostro sdegno, perché la cattiva politica vive di silenzio, e le cose sporche hanno bisogno del buio.
Noi, invece, vogliamo la luce.”
La rabbia, dice, è quella di chi per anni ha creduto nello sport, nell’inclusione, nella funzione sociale di un impianto che era la casa dei bambini, degli atleti, dei disabili, degli anziani.
“Ci stanno portando via tutto per i loro interessi. Non per quelli della città, non per i nostri figli. Per i loro tornaconti e per la loro paura di perdere potere. Appaiono nel momento del voto, come qualcuno è apparso in piazza appropiandosi del megafono.”
Le associazioni annunciano che alle 12:00, in Consiglio Provinciale, faranno sentire la loro voce :
“Urleremo con tutta la nostra anima, ma con parole educate e oneste.
Perché tra chi ama questa città e chi la usa come un bancomat di voti deve esserci sempre una distanza: quella che separa la dignità dall’indifferenza.”
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