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Il candidato sindaco Guerriero: “Un NO netto e inderogabile ai project financing sui servizi essenziali”

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Mentre alcuni possibili aspiranti, tra cui ex consiglieri comunali decaduti a seguito dello scioglimento per decreto del Presidente della Repubblica, continuano a negare pubblicamente le proprie ambizioni, Ciro Guerriero si conferma l’unico ad aver sciolto ogni riserva e ad essersi candidato con decisione.
La sua è una scelta di rottura a uno schema politico incancrenito, tossico e autoreferenziale: Guerriero punta a riscrivere, insieme a chi finora si è allontanato dalle urne, una nuova storia amministrativa per Caserta. Una visione libera da subalternità e servilismi, capace di spezzare i legami con i vecchi feudi
elettorali e restituire centralità ai cittadini. Lo abbiamo incontrato mentre ascoltava lamentele di alcuni cittadini che chiedevano sui parcheggi esistenti e quelli chiusi e sui project financing.

«I project financing sui servizi fondamentali non sono uno strumento di modernità e innovazione, ma un meccanismo che garantisce profitti sicuri ai privati e scarica i costi sulla collettività. Quello che l’ex sindaco Marino aveva presentato come un modello virtuoso di partenariato pubblico-privato, si è rivelato nei fatti un vincolo capestro per i cittadini, che pagano tariffe più alte e vedono i loro diritti trasformati in merci.
Lo dimostra in maniera lampante l’esperienza delle strisce blu: un affidamento ventennale alla società K-City che ha moltiplicato i costi della sosta, cancellato ogni alternativa gratuita e trasformato le multe in una fonte di guadagno certo. Il cittadino è stato trattato non come un utente da tutelare, ma come un bancomat da spremere. – afferma con decisione il candidato Sindaco Guerriero, mentre curiosi contribuiscono ad aumentare la cerchia formatasi.
Non è un caso isolato. A Caserta si è tentato più volte di applicare lo stesso schema ai parcheggi, mascherando con la retorica della “riqualificazione urbana” progetti che, in realtà, blindavano rendite sicure ai concessionari. Opere costruite con capitale privato, ma coperte da contratti che garantivano utili per
decenni, indipendentemente dai reali bisogni della città. Così un servizio pubblico è stato trasformato in un monopolio privato.
Questo modello è inaccettabile. Per il futuro di Caserta diciamo con forza NO a nuovi project financing. La città non può continuare a svendere il proprio futuro a società che pensano solo al loro profitto.
Il Comune deve tornare a gestire direttamente i servizi essenziali, basandosi su criteri di equità, giustizia sociale e trasparenza, e reinvestendo le risorse nella comunità invece di regalarle a concessionari privati perdecenni. Solo così Caserta potrà crescere libera da vincoli e capace di guardare con fiducia al domani. Questo è uno degli impegni che prenderò se voi mi darete il consenso elettorale.»

  
     
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