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“IL FASCINO DEL CONCLAVE”… E DEI CONCLAVINI CASERTANI!

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DON BOSCO, DON BIAGIO, IL VATICANISTA DEL “FOGLIO” E L’AVVOCATO CHE SOGNA LO SCRANNO DI PALAZZO CASTROPIGNANO

CASERTA – Giovedì 9 ottobre, alle 18.30, il salone dell’Istituto salesiano Sacro Cuore di Maria di via Roma si è trasformato nel più curioso dei talk show ecclesiastici: titolo dell’evento, “Il fascino del conclave quale evento mediatico”.
Tema spirituale, certo. Ma, come sempre a Caserta, tra un’Ave Maria e un applauso, si nasconde un retroscena più terr terrà.

A fare gli onori di casa saranno don Antonio D’Angelo, direttore della Casa Salesiana, e don Antonio Campo, portavoce degli ex allievi di don Bosco. Fino a qui, tutto bene.
Poi, però, entra in scena lui: l’avvocato Gennaro Iannotti, presidente dell’Unione ex allievi, moderatore del dibattito e, dicono i bene informati, aspirante a molto di più di una semplice sedia in platea.

Secondo i rumors da sacrestia e i bar di Corso Trieste, l’avvocato Iannotti si starebbe muovendo da mesi tra incontri onorevoli (di bassa LEGA) cittadini e cene “casuali” con personaggi il cui casellario non è proprio da oratorio. Tutto, pare, per preparare la scalata a Palazzo Castropignano — magari con una benedizione preventiva dei salesiani e qualche spintarella dai salotti “bene” (e bene unti) della città.

Sul palco, insieme a lui, don Biagio Saiano, sacerdote e vecchia conoscenza dell’istituto, e Matteo Matzuzzi, vaticanista de Il Foglio, il quotidiano “intellettuale” di Giuliano Ferrara e Claudio Cerasa.
Matzuzzi arriva come ospite d’onore: elegante, forbito, indipendente. Scrive di conclavi, geopolitica della fede e poteri del Vaticano, ma a Caserta lo aspettano più per curiosità mondana che per teologia.
Del resto, in città un “evento culturale” tira più di una messa: basta che ci siano i nomi giusti per far venire anche chi la domenica salta la parrocchia ma non il buffet.

L’incontro promette riflessioni alte – “sull’avvicendamento di Leone a Francesco”, come ha dichiarato Iannotti, con linguaggio da semiologo mistico – ma molti si chiedono se non sia anche una prova generale di candidatura a primo cittadino.
Perché, in fondo, Caserta resta fedele al suo Vangelo preferito: “In principio era il consenso, e il consenso era presso i preti”.

Tra il profumo d’incenso e quello più terreno delle ambizioni, la serata promette scintille.
E chissà che il vero conclave, quello per la successione a Palazzo Castropignano, non stia già iniziando… proprio tra i banchi del Sacro Cuore.

Amen.

  
     
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