CASERTA – Il Tar del Lazio ha rigettato la richiesta di sospensiva presentata dall’ex sindaco Carlo Marino contro il provvedimento della Prefettura di Caserta e i successivi atti del Consiglio dei ministri che, lo scorso aprile, hanno decretato lo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni camorristiche.
Quello che Marino aveva definito “un atto abnorme, contro la città” è stato ritenuto dalla giustizia amministrativa un provvedimento fondato: la discussione di merito è fissata per il 25 febbraio 2026. Nel frattempo, Marino e l’intero consiglio comunale restano sospesi dalle loro funzioni. Il ministero dell’Interno dovrà ora depositare tutti i documenti che hanno portato al decreto di scioglimento, compresa la relazione senza omissis.
Dopo la pubblicazione dell’ordinanza del Tar, lo stesso Carlo Marino ha precisato: «Siamo stati noi a rinunciare alla sospensiva per avere subito l’istruttoria e il merito. È passata la nostra richiesta: il giudice ha ordinato al ministero di depositare la relazione integrale e ha fissato subito la trattazione di merito».
Sulla vicenda è intervenuto anche il candidato sindaco Guerriero, che ha dichiarato: «È un momento delicato per la città di Caserta, che merita trasparenza e legalità. È necessario fare piena luce su quanto accaduto, ma soprattutto ricostruire un rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Io mi impegnerò, se eletto, per garantire un’amministrazione libera da ombre e vicina ai bisogni reali della comunità».
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