Da ieri sulla scrivania del Ministro dell’Ambiente Sergio Costa , racchiuso in un dossier il riscatto e la restituzione dell’ex Macrico alla città.
Alcune associazioni, denunciano l’incapacità delle amministrazioni locali che da oltre 20 anni si sono succedute , chiedendo al ministro che il Macrico diventi un bosco urbano e quindi un’aria non edificabile.
Costa ha garantito che analizzerà il caso in tutti i suoi aspetti per poi attivare un tavolo con gli Enti e le parti sociali affinché si acceleri sul futuro del polmone verde di 330mila metri quadrati nel cuore di Caserta, ma di proprietà dell’Istituto Diocesano di Sostentamento del Clero.
E la soluzione è lì, nel dossier che da qualche ora è sotto gli occhi del Ministro Costa in attesa di un ok a procedere seguendo due step:
- approvazione di una variante al Piano Regolatore che consenta di modificare la destinazione urbanistica dell’area e trasformarla in F2, vale a dire Verde Pubblico Attrezzato. Ciò per deprezzare l’area e mitigare gli appetiti degli speculatori edilizi
- intercettare i finanziamenti che l’Unione Europea mette a disposizione per la realizzazione dei boschi urbani e con questi avviare la contrattazione con l’Istituto Diocesano per l’esproprio dell’area che, una volta resa inedificabile, verrebbe effettuato in base al valore reale di mercato.
Proprio in queste ore è tornato a sollecitare l’Amministrazione Comunale del sindaco Carlo Marino per ottenere l’approvazione di una variante al Piano Regolatore che consenta di modificare la destinazione urbanistica dell’area e trasformarla in F2, vale a dire Verde Pubblico Attrezzato.
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