Ha fatto dimenticare – almeno per poche ore – l’emergenza coronavirus: la “Broomstick challenge”, la sfida delle scope che rimangono in piedi da sole, si è diffusa a macchia d’olio in rete.
Peccato che nasca da una bufala: due scienziati della NASA, Sarah Noble e l’astronauta Alvin Drew, hanno dovuto – pazientemente – spiegare su Twitter che non si tratta affatto di magia né di un fenomeno che accade ogni 3500 anni “a causa di una particolare inclinazione dell’asse terrestre”, come qualcuno aveva vociferato sul web: alla base del fenomeno ci sono semplici leggi della fisica.
“Dobbiamo fare pulizia della Broomstick Challenge – ha scritto la NASA su Twitter -. Provateci oggi, domani o anche dopodomani. Funzionerà ogni volta, è solo fisica”. L’agenzia ha poi inviato una mail alla stampa: ”È solo un’altra bufala virale che sottolinea come le falsità scientifiche possano diffondersi velocemente. Non ha fatto danni, ma dimostra quanto sia importante per tutti noi effettuare ricerche e verifiche delle notizie”.
Nonostante la spiegazione scientifica fornita dagli scienziati, in centinaia hanno tirato fuori le scope dagli sgabuzzini e hanno tentato di farle stare in piedi, fotografandole e condividendole poi sui social.
“Ad ogni modo è stato un piccolo momento di distrazione dal coronavirus”, scrive un utente. Mentre c’è anche chi commenta, polemico, la mania che impazza: “Questo paese è passato dallo svuotare supermercati per la paura di un virus alla ‘scoperta’ che la scopa rimane in piedi da sola”, si legge in un altro tweet. “Vero o no – puntualizza un altro utente – ha strappato a tutti una risata”.
Lascia un commento