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La decisione dei commissari di recedere da Asmel dopo il ricorso di Marino sullo scioglimento per camorra

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CASERTA – La decisione del Comune di Caserta di uscire da Asmel, l’associazione di comuni, arriva poche settimane dopo che la stessa Asmel ha impugnato – seppur ad adiuvandum – il provvedimento del Ministero dell’Interno che ha disposto lo scioglimento dell’amministrazione comunale per infiltrazioni camorristiche. Una mossa insolita, dato che l’associazione non è direttamente coinvolta nella vicenda, ma che appare meno sorprendente se si considera il rapporto stretto tra l’ex sindaco Carlo Marino e Asmel.

Marino, infatti, siede nel consiglio di amministrazione dell’associazione e, durante i suoi mandati, il Comune di Caserta ha utilizzato frequentemente la piattaforma Asmel per procedure di gara. Tra queste, figura anche il maxi appalto da 116 milioni di euro che – secondo l’accusa – sarebbe stato “ritagliato” su misura a favore dell’imprenditore Carlo Savoia. Il processo vede imputati lo stesso Marino e Marcello Iovino, mentre un terzo indagato, Pippo D’Auria, è deceduto nel corso del procedimento.

La vicenda, unita al ricorso promosso da Asmel contro lo scioglimento, sembra aver spinto la commissione straordinaria guidata da Antonella Scolamiero, con Daniela Caruso ed Emilio Saverio Buda, ad avviare la procedura di recesso dall’associazione. Nelle motivazioni ufficiali si parla di “carenza di interesse pubblico” rispetto ai servizi offerti da Asmel, ritenendo che gran parte di essi siano oggi reperibili gratuitamente online.

L’uscita dall’associazione arriva dopo anni di critiche, anche da parte dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, sui requisiti di Asmel come centrale di committenza. Una sentenza del TAR, lo scorso febbraio, ha confermato l’esclusione dell’ente dalle stazioni di gara.

Per molti osservatori, la scelta dei commissari appare anche come un segnale di discontinuità con la gestione precedente, segnata – secondo le procure di Napoli e Santa Maria Capua Vetere – da pratiche irregolari e rapporti opachi.

La commissione, insediata da appena tre mesi, ha già assunto altre decisioni di rottura, come la spinta alle dimissioni del segretario comunale Salvatore Massi, considerato troppo vicino all’ex sindaco. Restano però in organico figure coinvolte in vicende giudiziarie legate allo scioglimento.

Il percorso per riportare Caserta alla normalità amministrativa si preannuncia lungo e complesso, ma – almeno per ora – la linea sembra quella di tagliare ogni legame con il passato recente chiosa Ciro Guerriero candidato Sindaco del Capoluogo.

  
     
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