CHE SUCCEDE NELLA LEGA CAMPANA? Dopo le Regionali, più che un partito sembra una sala d’attesa piena di ex. L’addio – ormai dato per scontato – del deputato salernitano Attilio Pierro, coordinatore provinciale dimissionario, rischia di aprire la diga. E quando l’acqua entra, nessuno resta asciutto.
Negli ambienti che contano, il passaggio di Pierro in Forza Italia viene raccontato come cosa fatta. Non un salto solitario, però: con lui potrebbe traslocare anche il neo consigliere regionale Mimì Minella, trasformando la scelta individuale in un travaso politico che lascerebbe la Lega salernitana ancora più sguarnita.
UFFICIALMENTE, ai piani alti del Carroccio campano, a Pierro viene imputata una colpa capitale: aver lavorato troppo per l’unità del centrodestra in vista delle Provinciali di Salerno. Avrebbe spinto per una lista unica con Forza Italia e Noi Moderati, una linea considerata eretica dalla dirigenza regionale. Traduzione: troppa autonomia, poca obbedienza.
MA IL VERO NODO RESTA SEMPRE LÌ: le Regionali. Quelle che dovevano rilanciare il partito e invece hanno lasciato sul campo i big sponsorizzati dalla segreteria regionale. Fuori dal Consiglio sono rimasti Severino Nappi, Antonella Piccerillo e Aurelio Tommasetti. Investimenti politici andati in fumo.
IN PARTICOLARE, la pupilla di Zinzi ,Antonella Piccerillo starebbe seriamente valutando l’addio al Carroccio) lei smentisce). Stesso malumore aleggia attorno a Daniela Di Maggio, madre di Giogiò Cutolo, simbolo della battaglia per la legalità ma protagonista di un risultato elettorale ben al di sotto delle attese. Prima esperienza politica, candidatura “civica” ma dicono i maligni senza struttura, senza squadra e senza vera copertura. Il risultato? Delusione sì, carriera politica no. La Di Maggio, infatti, avrebbe già chiarito di voler continuare solo la battaglia sulle riforme, tema sul quale la Lega aveva messo la bandierina.
E POI C’È CASERTA. Dove l’aria non è più respirabile da tempo. Qui a masticare amaro è il figlio di Giggetto :Maurizio Del Rosso, ex consigliere comunale, anche lui deluso dall’esito delle Regionali. Ma il problema non è il passato: è il 2027.
DEL ROSSO punta addirittura alla candidatura a sindaco di Caserta, ma raccontano la segreteria regionale avrebbe promesso la stessa poltrona a più persone. Un classico. Nella lista dei “promessi sposi” figurano da sempre anche Giuseppe Cuscunà, figlio dello storico parlamentare missino Nicolò, come anche Jenny Iannotti è il nome che circola quando le segreterie iniziano a litigare.
Tutti candidati, nessun candidato.
RISULTATO? Ambizioni incrociate, promesse multiple, nervi scoperti. E una Lega campana che, invece di ricompattarsi dopo il voto, sembra avviata verso una lenta ma costante diaspora.
NEL CARROCCIO, insomma, il dopo Regionali assomiglia più a un “liberi tutti” che a una ripartenza. E mentre qualcuno prepara il trasloco, altri iniziano a chiedersi:
chi sarà il prossimo a spegnere la luce?















Lascia un commento