Vaccini fantasma: pediatra sospeso per truffa, gonfiava i rimborsi Asl falsificando le firme dei genitori
CASERTA – Un pediatra di libera scelta, convenzionato con il Servizio sanitario nazionale, è stato sospeso per un anno dall’esercizio della professione con un provvedimento del gip, dopo un’inchiesta che rischia di travolgerlo del tutto. L’accusa è pesantissima: avrebbe attestato falsamente di aver somministrato vaccini ai suoi piccoli pazienti, gonfiando i rimborsi da parte dell’Asl, e addirittura falsificando le firme dei genitori nei moduli di consenso informato.
L’indagine, condotta dal Nas di Caserta e coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere, ipotizza nei suoi confronti i reati di truffa ai danni dello Stato e falso in atto pubblico. Un doppio colpo che, se confermato, minerebbe alla base il rapporto di fiducia tra medico, famiglie e istituzioni.
Secondo quanto ricostruito, il professionista avrebbe dichiarato di aver vaccinato minori di 18 anni che invece non avevano mai ricevuto alcuna dose. Non solo: nei registri sarebbero comparse firme di genitori che hanno poi denunciato di non aver mai autorizzato alcun trattamento. Ogni vaccino fantasma fruttava al medico 15 euro. Moltiplicato per intere campagne vaccinali, parliamo di una piccola fortuna accumulata sulle spalle dello Stato e, soprattutto, sulla pelle dei bambini e delle loro famiglie.
L’indagine è partita da una verifica incrociata e si è presto allargata, facendo emergere un sistema che – se provato – rappresenterebbe l’ennesima ferita alla credibilità della sanità pubblica. Mentre le famiglie cercano risposte e rassicurazioni, resta l’ombra di un comportamento che non è solo un reato, ma un tradimento etico: quello di un medico che avrebbe dovuto proteggere i più piccoli e che invece li avrebbe trasformati in numeri da fatturare
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