Ormai è diventata un’abitudine: ci chiamano, vogliono incontrarci, capire.
Perché? Perché in questa città, mentre tutti recitano la parte degli smemorati di Collegno, siamo rimasti gli unici a leggere le sentenze astare sul pezzo . E che sentenze.
Prendete l’ultima, fresca di stampa: il TAR, il 24 settembre, ha asfaltato (giuridicamente parlando) una delle solite manovrine da ufficio tecnico, dando ragione alla seconda classificata.
E mo’ u fatt è chist, statem’ a sentì…
Ci hanno sussurrato ,ma sussurrato forte che, i commissari prefettizi hanno già nominato sei sovraordinati, una squadra di presunti super-esperti arrivati da fuori. Sei!
E non ce n’è UNO, dico UNO, che possa guidare un’area tecnica oggi nelle mani:
– di un imputato per la storia del Rolex,
– e di un indagato per corruzione da 3mila euro (manco la dignità della mazzetta seria).
Mentre Caserta affoga nel degrado, loro giocano al “Facciamo finta che tutto va bene”.
E invece no: continua la gestione distratta, pressapochista e pericolosa dei commissari, che ancora si fidano di certi personaggi che hanno affiancato, passo passo, i protagonisti del disastro morale e giudiziario culminato nello scioglimento per infiltrazioni camorristiche.
Ora veniamo al piatto forte:
La sentenza del TAR Campania che ha segato le gambe ad Alfa Grip – alias Armando Conte – contro la Arco Srl dell’avvocato Luigi Adinolfi.
La gara? Una super-commessa PNRR da quasi 2 milioni per l’asilo nido in via Martiri di Bellona.
E qui arriva il film comico.
Intorno al 20 agosto, rientrati probabilmente dal mare con ancora la sabbia nelle scarpe,
i due protagonisti della scena – Vitelli e Conte – si incontrano .
Che fanno? Firmano il contratto.
Così, come se nulla fosse.
Peccato che:
– il Consiglio di Stato fosse intervenuto,
– la gara fosse sub iudice,
– la sospensiva del TAR fosse valida,
– la determina del 31 dicembre 2024 (la solita firma di Vitelli… ormai un marchio di fabbrica nelle “operazioni complicate”) fosse tutt’altro che blindata.
Ma niente: il 20 agosto, in pieno Ferragosto 2.0, si sono messi comodi e hanno firmato.
Un contratto che il TAR ha poi fatto a brandelli, demolito in via d’urgenza dal ricorso di Arco.
Un atto che descrive meglio di mille editoriali la mentalità di certi personaggi che ancora oggi – grazie alla complicità passiva dei commissari – continuano a fare il bello e il cattivo tempo nel Comune di Caserta.
Per loro la legge è una nemica.
La legge si aggira, si elude, si scavalca.
E l’interesse pubblico? È il fastidio da togliersi di dosso.
Stay tuned.
Gli aggiornamenti arriveranno… e non faranno dormire nessuno….kest’è!!!!














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