Non ha retto il cuore di Giovanni Sasso commerciante 40 enne di Cellole, titolare di un auto e moto salone di Viale Risorgimento aggredito lo scorso 9 giugno presso la sua attività ed abitazione da M.E. un 17 enne per aver intimato di allontanarsi dalla propria abitazione e attività commerciale oltre che smetterla di sporcare con i gusci di arachidi. Si è spento nella tarda serata di sabato nel reparto di rianimazione della Clinica Pineta Grande di Castel Volturno dopo otto giorni di coma farmacologico.
Sasso venne aggredito dal 17 enne per futili motivi e verso il quale è stato aperto un fascicolo presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere per omicidio colposo. «Evento di morte come conseguenza non voluta del reato di lesioni personali». È questa l’incriminazione formulata dalla Procura per i minorenni di Napoli nei confronti del 17enne M.E., incolpato per il delitto di Giovanni Tutti hanno descritto la vittima come una persona amabile e benvoluta ma, parole positive sono emerse anche per il giovane. Il ragazzo è figlio di imprenditori che operano nel basso Lazio, tra Scauri e Formia, in provincia di Latina. C’è chi lo descrive tranquillo e con un fisico minuto. Questa la dinamica che lo ha coinvolto. Tutto è cominciato con una discussione nata a causa di alcune bucce di noccioline che il ragazzo e lo zio avrebbero continuato a buttare nei pressi dell’attività commerciale di Auto Sasso. A lamentarsi per prima dal balcone sarebbe stata la compagna di Sasso, Teresa. Oltre alle diverse versioni dell’episodio, spesso in contraddizione, si apprende che la lite sarebbe proseguita davanti al negozio di una vicina barberia.
Il titolare dell’auto e moto salone ha invitato il minore ad allontanarsi ed assumere un comportamento civile. Ne è nata una discussione degenerata in una vera e propria aggressione.
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