Altro che “recupero edilizio”: nel cuore del centro storico di Caserta si stava tirando su un grattacielino in salsa barocca, cinque piani di cemento e ambizioni firmati Workup Estate srl. Ma il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha detto stop: cantiere sospeso, “pericolo per la sicurezza pubblica e privata”. Tradotto: fermate le ruspe, che qui traballa tutto.
A bloccare il progetto, un ricorso per “danno temuto” presentato dallo Studio legale Garofalo per conto dei residenti confinanti, terrorizzati all’idea di svegliarsi una mattina con la casa in salotto del vicino. Il giudice ha accolto in pieno: manca il giunto sismico, il palazzo nuovo si appoggia troppo al vecchio, e se arriva una scossa –anche solo politica – rischia di venire giù mezzo isolato.
IL PALAZZO CHE NON DOVEVA NASCERE
Cinque piani nel centro storico, con permesso di costruire n.69 del 2021 – un numero che da solo prometteva scintille. Il Comune aveva autorizzato tutto, chiamandolo “recupero e ampliamento”.
Peccato che i residenti abbiano notato subito che di “recupero” c’era poco e di “ampliamento” fin troppo. Da lì, esposti, accessi agli atti, richieste di chiarimenti… e una muraglia di silenzi da parte del Municipio.
IL TRIBUNALE INTERVIENE, IL COMUNE GUARDA ALTROVE
La sentenza è un macigno: lavori sospesi e invito formale al Comune di Caserta a verificare la regolarità dei titoli edilizi e delle autorizzazioni antisismiche.
Tradotto: qualcuno nei piani alti del palazzo di città dovrà finalmente aprire i cassetti (e magari anche gli occhi).
Nel frattempo, la Procura di Santa Maria Capua Vetere sta indagando anche sul lato penale: dubbi su titolarità del terreno, autocertificazioni sospette, e un bel fascicolo in arrivo sul tavolo del GIP.
LA CITTÀ CHE CROLLA (E COSTRUISCE)
Caserta ormai è un paradosso urbanistico: crollano le scuole, si costruiscono i palazzi, e quando i cittadini denunciano, arrivano solo le eco delle fanfare dei tagli di nastro.
L’ordinanza del Tribunale, però, rischia di diventare un precedente pesante: un monito contro chi scambia il centro storico per una zona industriale e i permessi per biglietti da visita elettorali.
Ora la palla passa al Comune. E ai cittadini, che aspettano da anni un segnale.
Perché a Caserta, si sa, i palazzi crescono più in fretta delle risposte
Lascia un commento