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Povero Edmondo Cirielli, Gimmi Cangiano lo espone al pubblico ludibrio e gli fa fare la foto con gli elettori di Colombiano, Zannini e De Luca

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L’amministrazione comunale di San Tammaro ha deciso di intraprendere un nuovo cammino politico. Venerdì il sindaco Vincenzo D’Angelo, il vicesindaco Giuseppe Fierro, gli assessori Errico Scala, Mena Gravino e Teresa Forgillo, e i consiglieri Mario Laudanno, Raffaele Leggiero e Ivana Cante, hanno ufficialmente aderito a Fratelli d’Italia durante una conferenza presso l’Auditorium “De Curtis” di San Tammaro, alla presenza del viceministro Edmondo Cirielli e dei vertici locali del partito. Un ingresso che, sebbene accolto con entusiasmo dai dirigenti del partito, nasconde in realtà un’importante contraddizione.

In un intervento che sembrava voler esprimere orgoglio e unità, il sindaco D’Angelo ha dichiarato: “Siamo onorati di ufficializzare il nostro ingresso in Fratelli d’Italia. Il nostro obiettivo è portare il ‘Modello San Tammaro’ nella filiera istituzionale”. Tuttavia, nonostante la dichiarazione di intenti, il vero nodo della questione appare chiaro. Appena entrati nel partito, i membri dell’amministrazione comunale di San Tammaro si stanno già preparando a fare un passo indietro, puntando a un’alleanza con il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, attraverso il deputato Gimmi Cangiano che ha stretto un patto con il consigliere regionale Giovanni Zannini. Una mossa che dimostra la schizofrenia politica che pervade il partito di Giorgia Meloni in provincia di Caserta.

E questo è solo l’ultimo capitolo di un’incoerenza che si ripete a causa dell’assenza di bussola politica di Cangiano con Fratelli d’Italia in provincia di Caserta che rischia di perdere la sua identità di alternativa seria al centrosinistra che, come ci racconteranno in campagna elettorale la Meloni e Salvini, ha sfaciato la sanità e governato come un viceré. Eppure, con la benedizione, probabilmente inconsapevole, di Edmondo Cirielli, una parte di Fratelli d’Italia si prepara a scaldare il nido di De Luca, un tradimento verso la coerenza che ci si aspetta da un partito di destra, o almeno da ciò che si vorrebbe considerare tale.

Il tutto mentre i vertici di Fratelli d’Italia, come dimostrato dalla presenza di Cirielli stesso, si sono felicemente congratulati per l’adesione dell’amministrazione di San Tammaro, senza evidentemente cogliere la dimensione di ciò che sta accadendo. Come può un partito che si presenta come alternativa al malgoverno regionale, come Fratelli d’Italia, permettere che parte dei suoi membri si facciano strada verso il calore della fiamma di un partito che ha distrutto la sanità regionale, lasciando i cittadini in un continuo stato di emergenza?

Eppure, tutto ciò sembra non turbare la serenità di chi sta alimentando queste contraddizioni politiche. Fratelli d’Italia, almeno in provincia di Caserta, sta dimostrando di non essere un partito serio, ma un insieme di fazioni dove l’opportunismo ha preso il sopravvento sulla politica. È stupefacente che il viceministro Cirielli, che tanto ha lottato contro il sistema di De Luca (e che è uno dei nomi che circolano come possibile candidato Governatore), si sia trovato a dare un’imprimatur politico a un passaggio che, oltre a essere politicamente incoerente, rischia di compromettere la credibilità del partito.

La domanda che sorge spontanea è: dove sta andando Fratelli d’Italia in provincia di Caserta? Da De Luca, Zannini e Colombiano, dovrebbe rispondere Cangiano che invece fa finta di niente e porta i leader nazionali a farsi buggerare davanti a tutta Terra di Lavoro. Cirielli benedice 13 consiglieri di San Tammaro che il 27 giugno voteranno per Anacleto Colombiano presidente della Provincia. Con che credibilità Cirielli potrà sperare di venire a raccogliere i voti in Terra di Lavoro se la Meloni lo candiderà a governatore della Regione? Nessuna. che è l’obiettivo di De Luca pronto al terzo mandato o a candidare il suo vice per mantenere il controllo della Campania alla faccia del centrodestra e di chi lo voterà anche in un anno in cui tutto dovrebbe favorirlo in termini elettorali.

A novembre scopriremo che l’incoerenza si paga. E lo scopriranno anche la Meloni e Cirielli.

  
     
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