Nonostante l’Ufficio legale della ‘nostra’ Provincia dati 2024, conti ben 14 dipendenti, di cui otto avvocati, tutti arruolati nei famosi concorsi “miracolosi” benedetti dal pastore che guida le greggi G.Z. (uno che quando si muove, piovono posti), il presidente di allora, G.M., trovò comunque il modo di aggiungere un nuovo nome alla lista.
Dicono che la selezione sia stata un capolavoro di equilibrio politico, un cocktail tra fedeltà, opportunità e quella nota clientelare che fa tanto tradizione locale.
Una di quelle infornate che nemmeno a MasterChef: il forno della Provincia sfornava contratti a ritmo di campagna elettorale.
E sorpresa delle sorprese l’intera partita sarebbe ora sotto la lente della procura di Santa Maria della Virtù (quella vera, non la versione da calendario).
L’UFFICIO LEGALE DELLE MERAVIGLIE
Tra i nomi di spicco figurano ex consiglieri, figlie d’arte, coniugi di imprenditori “fortunati”, e qualche volto noto delle roccaforti elettorali del consigliere onnipresente.
Un elenco degno di un reality: “Avvocati e parentele – edizione Provincia 2024”.
Tutti rigorosamente collocati in un ufficio legale che, a questo punto, pare avere più avvocati che fascicoli.
L’INCARICO CHE VALE 15 MILA EURO
Ma la storia non finisce qui.
Arriva il momento di affidare un incarico legale esterno, non da 1.000 o 2.000 euro, ma da 15 mila tondi tondi.
Fin qui nulla di strano, se non fosse che la prescelta — la giovane L.I., classe ’93, di nobile stirpe amministrativa alifana risulta praticante.
Non ancora iscritta all’albo degli avvocati, ma già in grado di ottenere un incarico da far invidia a molti professionisti abilitati da anni.
La giovane giurista, che svolge la pratica presso uno studio noto per le consulenze fiscali (non proprio il cuore della viabilità stradale, a cui l’incarico si riferisce), si troverà a gestire un contenzioso tecnico su strade, appalti e burocrazia.
Un match che, diciamolo, neanche l’arbitro del TAR avrebbe saputo dirigere meglio.
LA DOMANDA DEL GIORNO CHE PONIAMO E CI PONIAMO
Come mai, con un ufficio legale pieno come un uovo, si sceglie una praticante per un incarico da 15mila euro?
Questione di fiducia? Di stima? O, più banalmente, di filiera?
Nei corridoi si mormora che l’incarico profumi di proselitismo amministrativo, la nuova frontiera della campagna permanente: si spendono i fondi pubblici per tenere in forma la rete dei fedelissimi.
Un sospetto, certo, ma di quelli che si alimentano con i fatti più che con le chiacchiere.
POLITICA, PARENTELA E COINCIDENZA LA CIORTA
Il tutto, ça va sans dire, avviene nel clima pre-elettorale che vede l’instancabile G.Z. pronto a rimettersi in pista con la sua solita dote di fedelissimi, mentre il presidente C. e il direttore T. si dividono il ruolo di “alleati tecnici”.
Nel frattempo, la giovane L.I., che di certo non ha colpe, si ritrova al centro di una vicenda che rischia di farle più male che bene.
Un peccato, perché il talento, quando è vero, non dovrebbe mai essere offuscato dal contesto.
MORALE DELLA FAVOLA
Nella Provincia NOSTRA, tutto cambia perché nulla cambi.
Gli uffici scoppiano di avvocati, i concorsi fanno discutere, gli incarichi spuntano come funghi, e alla fine, i cittadini pagano anche la salsa.
Ma tranquilli: per sapere chi vince davvero, basta leggere gli albi e gli atti ufficiali.
Il resto è — come sempre — teatro politico di provincia, con biglietto d’ingresso pagato da tutti noi.













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