Recentemente, è stata diffusa una rilevazione riguardante le elezioni provinciali che indica percentuali di consenso ai tre principali candidati alla presidenza. Secondo questo sondaggio, Anacleto Colombiano sarebbe il favorito con un 45% dei consensi, seguito da Antonio Mirra al 35% e Angelo Di Costanzo al 20%. Questi numeri, tuttavia, sollevano diverse perplessità e non rispecchiano la realtà del panorama politico locale.
Innanzitutto, va sottolineato che le elezioni provinciali sono di secondo livello, il che significa che il consenso dei cittadini è strettamente legato ai voti espressi dai consiglieri comunali nei vari comuni della provincia. Di conseguenza, non si può prescindere dall’analisi della rete di consensi che può essere ricostruita tramite il monitoraggio dei contatti con gli amministratori locali e le dinamiche politiche in corso.
La rilevazione in questione appare particolarmente improbabile, soprattutto considerando la coalizione che, secondo quanto dichiarato, sostiene il candidato Colombiano. Si afferma infatti che egli goda del supporto di una coalizione “trasversale” composta da Fratelli d’Italia, Movimento 5 Stelle, Forza Italia e Partito Democratico. Tuttavia, questa combinazione di forze politiche non trova riscontro nei fatti. Solo pochi giorni fa, infatti, il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Alfonso Piscitelli, ha apertamente sostenuto Angelo Di Costanzo, candidato del centrodestra. La collaborazione tra il Movimento 5 Stelle e Giovanni Zannini, in questa particolare stagione politico-giudiziaria, appare poco credibile. E’ vero che si segnala un disallineamento nel Partito Democratico, dove alcuni amministratori locali si sono avvicinati a Colombiano, ma questo non sarebbe una novità (non stupirebbe nessuno svegliarsi il 28 giugno e accorgersi che Graziano o Oliviero continuano a fare quello che vogliono nel Pd della Schlein).
È importante evidenziare che l’analisi delle dinamiche politiche locali, sebbene complessa, è possibile attraverso il monitoraggio delle scelte e delle dichiarazioni degli amministratori locali. Infatti, i flussi elettorali tra i diversi schieramenti non sono stati uniformi. Anzi, non sta sfuggendo ai sondaggi quotidiani compiuti dai diversi comitati elettorali, che una parte significativa di amministratori moderati si sta spostando verso Angelo Di Costanzo. Questo fenomeno si spiega con le preoccupazioni generate dalla gestione politica di Zannini, con i fari accesi dalla magistratura e con la crescente consapevolezza che Di Costanzo rappresenta l’unico candidato in grado di garantire un collegamento diretto con le forze politiche di governo, sia a livello nazionale che regionale quando, a novembre, la coalizione riconquisterà la Campania da un centrosinistra diviso dal terzo mandato di De Luca.
Da un punto di vista metodologico, la nostra analisi del corpo elettorale ci consente di prevedere, con una buona dose di concretezza, che Angelo Di Costanzo avrà il 38% dei consensi, seguito da Anacleto Colombiano al 34% e Antonio Mirra al 28%. Questo pronostico, che si basa su osservazioni concrete e sui flussi elettorali in corso, offre un quadro molto più affidabile rispetto a quanto suggerito dalla rilevazione diffusa dai sostenitori di Colombiano.
La storia delle elezioni provinciali ci insegna che spesso i pronostici che si basano su stime fatte senza un adeguato fondamento analitico si rivelano lontani dalla realtà. Contavano di vincere anche Vincenzo Cappello (contro Di Costanzo nel 2015) e Carlo Marino (contro Magliocca nel 2018) e si è visto come hanno vinto.
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