A CASERTA IL “TRASLOCO” DELL’EX ROTTAMATORE CHE HA TROVATO LA VIA DELLA FRATELLANZA (D’ITALIA)
Altro che trasformismo: qui si fa ginnastica elettorale. Vincenzo Santangelo, consigliere regionale di lungo corso, molla il centrosinistra e si tuffa nel centrodestra meloniano. In FdI brindano, ma qualcuno già prepara i coltelli.
CASERTA – C’era una volta un renziano di ferro. Ora c’è un meloniano d’acciaio.
Vincenzo Santangelo, consigliere regionale e imprenditore con fiuto politico da segugio, ha ufficialmente fatto le valigie da Italia Viva per trasferirsi in casa Fratelli d’Italia, il partito della premier Giorgia Meloni.
Una mossa che ha fatto saltare più di un caffè nei bar politici tra Maddaloni e Napoli. Da settimane l’ex vicesindaco maddalonese era stato avvistato in incontri e cene “istituzionali” con esponenti meloniani, ma ora il dado è tratto: Santangelo ha cambiato parrocchia, padrone e prospettiva elettorale.
NELLA LEGA SI TAGLIANO LE TESSERE, IN FDI SI TAGLIANO LE TESTE
Il passaggio di Santangelo nel partito della Meloni è un colpaccio mediatico, certo, ma anche una gran gatta da pelare per la lista casertana di Fratelli d’Italia, già più affollata di un concorso all’ASL.
Cinque uomini forti, due new entry agguerriti e una donna mancante: e ora, ecco spuntare lui, l’ex renziano pentito che rischia di far saltare il banco (e qualche equilibrio di corrente).
Nomi pesanti come Alfonso Piscitelli, Luigi Roma, Steve Stellato, Errico Scala e Giuseppe Tamburro avevano già iniziato la danza delle preferenze. Tamburro, addirittura, ha già tappezzato la provincia con 6×3 da rockstar. Ma ora arriva Santangelo, e qualcuno dovrà per forza sedersi… o uscire di scena.
A MADDALONI DICONO: “CHI CAMBIA LATO, NON CAMBIA MESTIERE”
Santangelo non è nuovo ai cambi di scenario. Da vicesindaco a consigliere provinciale, fino al Consiglio Regionale, ha sempre saputo scegliere il vento giusto per gonfiare le vele.
Oggi lo spirito di Matteo Renzi sembra lontano anni luce: al posto del rottamatore, la premier patriota. Dal “Rignano Style” al “Giorgia’s touch”.
Nei corridoi della Regione, intanto, si mormora che Roma abbia benedetto il suo ingresso: voti garantiti a Maddaloni, pacchetto pronto da consegnare a Fratelli d’Italia.
Ma a Caserta, si sa, ogni benedizione porta con sé anche un esorcismo.
IL TOTOGOVERNATORE E I NUOVI “FRATELLI COLTELLI”
Sul fronte regionale, il nome caldo resta quello di Edmondo Cirielli, il fedelissimo della premier, ma nel frattempo le liste campane diventano un campo minato.
Nel partito c’è chi giura che l’arrivo di Santangelo sia “una mossa da Roma per mettere ordine”, ma i meloniani casertani – mai timidi con le faide – la vivono come un’invasione di campo.
Un dirigente locale, a microfoni spenti, ha sussurrato:
“FdI è un partito di patrioti, ma qui ognuno difende la propria poltrona come fosse la Patria stessa.”
RETROSCENA DAL CONSIGLIO REGIONALE
Un collega di Santangelo, vedendolo sorridere accanto a un noto esponente meloniano, avrebbe commentato:
“Vincenzo ha trovato la fiamma giusta. Speriamo solo che non si bruci.”
Morale della favola?
A Caserta, il centrosinistra perde un uomo, il centrodestra ne guadagna uno… ma tutti gli altri cominciano a fare i conti.
E come si dice in Terra di Lavoro: “chi cambia fede sperando nella resurrezione, spesso finisce in purgatorio politico.
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