L’Ente provinciale replica duramente alle accuse del presidente Farinaro: “Nessun versamento dalla riapertura dell’impianto. Necessario rispettare gli impegni”.
Si alza il livello dello scontro tra la Provincia di Caserta e la Juvecaserta. Dopo le dichiarazioni al vetriolo del presidente bianconero Francesco Farinaro, che nei giorni scorsi aveva denunciato i costi “insostenibili” per l’utilizzo del PalaPiccolo, arriva la ferma replica dell’Ente di viale Lubich, che tira fuori i conti: oltre 107mila euro non versati dalla società sportiva, tra palazzetto e palestre scolastiche.
Il nodo dei costi
Farinaro aveva paragonato le cifre spese dalla Juvecaserta per gli impianti sportivi a quelle di un contratto da top player: “Paghiamo 95mila euro contro i 15mila di Roseto. Eppure, non c’è nemmeno una biglietteria al PalaPiccolo”. Il numero uno del club aveva poi rimarcato l’impegno profuso per rilanciare l’immagine della storica società cestistica, oggi tra i brand più riconosciuti nel panorama italiano.
La risposta della Provincia
Ma la Provincia non ci sta e risponde punto su punto. In una nota ufficiale, l’Ente rivendica gli interventi strutturali effettuati: “Abbiamo investito circa 1,9 milioni di euro per il restyling del palazzetto, 400mila dei quali a carico del bilancio provinciale. La capienza è stata aumentata a 2.100 posti e l’impianto è ora omologato per la Serie A1 femminile e la Serie A2 maschile”.
Sotto accusa i mancati pagamenti: dal canone di 61.800 euro a stagione per il PalaPiccolo, ai corrispettivi dovuti per l’uso delle palestre degli istituti “Manzoni” e “Terra di Lavoro”, fino alle spese extra per le partite delle giovanili. Nessun versamento risulterebbe da marzo 2024, data di riapertura dell’impianto.
Appello al dialogo, ma niente sconti
“Abbiamo sempre garantito la disponibilità della struttura, ma non possiamo ignorare l’importanza di coprire i costi di gestione, che ammontano a circa 100mila euro l’anno”, sottolinea la Provincia, che non esclude soluzioni concordate, ma invita la Juvecaserta “a evitare dichiarazioni fuorvianti e non aderenti alla realtà”.
Resta aperto il contenzioso, ma anche il tavolo del dialogo: l’Ente ha ribadito la disponibilità a concordare un piano di rientro, unica via per evitare una rottura definitiva tra istituzioni e club.
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