Le condizioni di Papa Francesco restano stabili, la ventilazione meccanica non invasiva rimane sempre sospesa durante la notte e l’ossigeno ad alti flussi durante il giorno viene somministrato in maniera gradualmente ridotta. Ma proprio “l’ossigeno ad alti flussi secca tutto” e per questo il pontefice “deve imparare di nuovo a parlare“. Lo ha spiegato il cardinale prefetto della Fede, Victor Manuel Fernandez. E sull’ipotesi dimissioni ha risposto: “Non credo veramente, quello no”.
Ha parlato delle condizioni di Francesco anche il cardinale prefetto della Fede, Victor Manuel Fernandez, a margine della presentazione del libro del Papa “Viva la poesia”, a cura di padre Antonio Spadaro per le edizioni Ares.
“Il Papa sta molto bene ma l’ossigeno ad alti flussi secca tutto. Deve imparare di nuovo a parlare ma lo stato dell’organismo è come prima”, ha detto.
Proprio l’aspetto di dover “reimparare a parlare”, in Vaticano viene interpretato col fatto che “quando hai meno ossigeno devi dosare meglio l’aria per articolare le parole e le frasi. C’è un’ossigenazione differente. La fisioterapia respiratoria serve anche a questo”, ha spiegato il cardinale argentino, che il teologo di riferimento di Francesco e tra le persone a lui più vicine.
Papa Francesco, dal Policlinico Gemelli di Roma, freme per salutare e benedire i fedeli al termine dell’Angelus di domenica 23 marzo, affacciandosi dalla finestra del decimo piano. L’Angelus sarà distribuito anche in forma scritta. Questa sera si terrà un rosario in piazza San Pietro per la salute del Papa, guidato da monsignore Giordano Piccinotti.
Il 22 marzo, il Papa ha inviato un messaggio ai pellegrini del Giubileo, particolarmente a quelli dell’Arcidiocesi di Napoli e altre diocesi, esprimendo la sua gratitudine per il sostegno e le preghiere ricevute. Ha sottolineato l’importanza dell’unità e dell’amore cristiano, incoraggiando i pellegrini a pregare anche per lui.
Infine, dal Gemelli, il Papa ha nominato il nuovo nunzio apostolico presso l’Unione Europea, monsignore Bernardito Auza, e ha creato la nuova diocesi di Caazapá in Paraguay, nominando padre Marcelo Benítez Martínez come primo vescovo.
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