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Strage di Capaci, salpata verso Palermo la “nave della legalità”

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Salpata alle 18 la nave della legalità dal porto di Civitavecchia che aprirà le celebrazioni del XXVII anniversario delle stragi di Capaci e di via D’Amelio, nell’ambito della manifestazione #PalermoChiamaItalia. A bordo ci sono circa 1.500 studenti diretti verso Palermo dove, nella mattinata del 23 maggio, si svolgeranno le principali iniziative in memoria dei giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti delle loro scorte Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Rocco Dicillo, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi, Antonio Montinaro, Vito Schifani e Claudio Traina.

Al porto di Civitavecchia il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato i ragazzi in partenza per Palermo dove sono intervenuti anche il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti,  il capo della polizia Franco Gabrielli, il procuratore antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero de Raho, e l’amministratore delegato Rai Fabrizio Salini.

Gli studenti provenienti da tante città italiane viaggiano insieme al ministro Marco Bussetti, al ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, al procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo Federico Cafiero de Raho, al capo della direzione investigativa antimafia Giuseppe Governale, alla garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano, alla presidente unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni. Nei momenti di confronto e di incontro sulla nave, i ragazzi avranno anche modo di ascoltare le testimonianze di Pietro Grasso e di Nando Dalla Chiesa.

Domani ai ragazzi delle navi si uniranno anche altri  70.000 ragazzi che in tutta Italia, che parteciperanno alle iniziative contro le mafie nell’ambito di #PalermoChiamaItalia, la manifestazione  promossa dal 2002 dal Miur e dalla fondazione Falcone. L’iniziativa che rientra in un percorso promosso annualmente dal Miur per incoraggiare nelle scuole attività didattiche mirate alla cultura del rispetto e della legalità e per una cittadinanza attiva e responsabile.

Nella mattinata di domani a Palermo, le celebrazioni si terranno nell’aula bunker dell’Ucciardone, luogo simbolo del maxiprocesso.

Tante le autorità che saranno presenti in aula bunker: il presidente della Camera dei deputati Roberto Fico, il presidente del consiglio Giuseppe Conte, il vice presidente del consiglio e ministro dell’Interno Matteo Salvini, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Marco Bussetti, il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede, il procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho, il presidente dell’associazione nazionale magistrati Pasquale Grasso e il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra.  È previsto un collegamento da Vienna con il segretario dell’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine, Yuri Fedotov.

Nel pomeriggio partiranno i due tradizionali cortei di #PalermoChiamaItalia, che vedranno protagonisti innanzitutto gli studenti e i docenti, ma che saranno aperti a tutta la città: il primo si muoverà alle ore 15,30 da via D’Amelio, il secondo alle ore 16 dall’aula bunker. Entrambi si ricongiungeranno sotto l’Albero Falcone, in via Notarbartolo, per il silenzio, alle 17,58, l’ora della strage di Capaci.

“Quella che vedremo il 23 maggio a Palermo e in centinaia di istituti in tutta Italia sarà una ‘scuola viva’. Animata dall’insegnamento di importanti servitori del nostro Stato che hanno dato la vita per liberare il loro Paese dalla mafia, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. E da valori di giustizia e di rispetto che devono trovare concretezza nella nostra quotidianità – spiega il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Marco Bussetti – A 27 anni di distanza, continuiamo a ricordare questi martiri del nostro Stato perché la loro testimonianza e il loro sacrificio non vadano perduti. Perché le nuove generazioni sappiano che l’Italia del 2019 è debitrice nei confronti di quegli uomini. E che ancora tanto rimane da fare: le nostre società hanno anticorpi per reagire al fenomeno mafioso, alla violenza, alla sopraffazione. Ma non ne sono immuni. Ed è per questo che dobbiamo investire sull’educazione dei nostri giovani: diffondere la cultura del rispetto e della legalità è fondamentale se vogliamo costruire una comunità giusta e in pace”.

“Nessuno di noi – sottolinea Maria Falcone, Presidente della Fondazione Falcone – quel 23 maggio di 27 anni fa avrebbe immaginato che un giorno tragico, un giorno di dolore e lutto, sarebbe stato l’avvio di una trasformazione profonda del nostro Paese, l’inizio di un percorso che migliaia di studenti, migliaia di persone hanno da allora intrapreso portando avanti le idee di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e di tutti gli uomini e le donne dello Stato che sono morti per mano della mafia. Vedere ogni anno Palermo ‘invasa’ dai ragazzi che partecipano alle manifestazioni organizzate per l’anniversario delle stragi di Capaci e via D’Amelio è una gioia immensa e al tempo stesso la dimostrazione che il lavoro quotidiano nelle scuole e nelle Università che la fondazione Falcone e il Miur svolgono ha un valore inestimabile e rappresenta lo strumento più efficace per creare una coscienza antimafiosa nelle nuove generazioni. Solo una rivoluzione culturale profonda consente di vincere la battaglia contro la criminalità organizzata”.

Il Miur e la fondazione Falcone uniranno le piazze di #PalermoChiamaItalia e tutte le scuole che vorranno partecipare facendo sentire la loro voce per dire “no” alle mafie utilizzando anche i canali social. 

  
     
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