Marcianise – Non avevo rubato la corona d’oro che orna il capo della statua prodigiosa del Crocifisso di Marcianise. Non l’avevo né rubata, né me ne ero appropriato indebitamente. I giornali e i siti spazzatura avevano dato notizia con grande enfasi dell’indagine. L’inchiesta è stata archiviata, il provvedimento è del gip di Santa Maria Capua Vetere che ha accolto la richiesta di archiviazione formulata direttamente dalla Procura della Repubblica.
Toccherà ora spiegarlo alla mia anziana mamma, molto devota al Crocifisso, che non riusciva allora a capacitarsi di come il figlio sindaco si fosse appropriato di una cosa che non era sua, addirittura della corona d’oro che la Città di Marcianise aveva voluto donare alla Chiesa negli Anni Cinquanta in segno di profonda devozione popolare.
Fui accusato di appropriazione indebita l’8 marzo del 2018, mi fu notificato un avviso di garanzia tramite la pubblicazione sul giornale “Cronache di Caserta”, con una grande titolo e una grande foto in prima pagina. Poche ore dopo, i carabinieri mi notificarono ufficialmente l’atto.
A far scattare l’inchiesta una denuncia presentata dal parroco del duomo, don Paolo Dello Stritto; a distanza di tempo, si è rivelata infondata. Sottoposto ad un lungo interrogatorio, spiegai di aver preso in custodia la corona dal collaboratore del parroco,
Raffaele Salzillo, che ritenne giusto darla a me perché la proprietà della corona era del Comune avendola il sindaco di allora donata al parroco di allora. Per la verità, non la presi io in custodia: semplicemente, chiesi ai vigili urbani di acquisirla e metterla al sicuro in cassaforte. Cosa che avvenne regolarmente.
Ricordo ancora il via vai in quei giorni nella sacrestia del duomo da parte dei politici dell’opposizione che andavano a manifestare la loro solidarietà al sacerdote. Che non mi ha mai chiesto scusa, né per la verità me l’aspettavo.
Perdono il parroco: me lo chiede il Vangelo. E ringrazio il giudice, a Berlino. Buona giornata a tutti.
Questo il post del Sindaco Velardi su fb
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