In questi giorni il Ministro per la pubblica amministrazione Giulia Bongiorno in un’intervista lasciata a libero spiega di essere convinta di voler limitare l’abuso della lingua inglese nella pubblica amministrazione.
“Ogni volta che si può bisognerebbe servirsi dell’italiano” – ha affermato il Ministro – ” Anche per evitare fraintendimenti. Faccio un esempio: nel 2009 è stata approvata la legge sugli atti persecutori; nemmeno il tempo di approvarla ed è stata ribattezzata legge sullo stalking. Si è giunti al paradosso che, se oggi si chiede un parere riguardo alla legge sugli atti persecutori, molti non sanno nemmeno di che cosa si tratti!”. Conclude dicendo “Amo l’inglese ma qui si sta esagerando”
Da donna e politica intelligente, come è ovvio la Bongiorno non mira affatto all’autarchia linguistica. Sottolinea soltanto che la lingua italiana è ancora viva, ammirata sia qui sia all’estero e meritevole di essere coltivata anche nella pubblica amministrazione.
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