Dall’anniversario dello scorso anno sono morte altre 22 persone. Sono 22 membri dei vigili del fuoco che hanno perso la vita per malattie legate all’11 settembre. Nella giornata di commemorazione i loro nomi saranno aggiunti al Memorial Wall del World Trade Center.È una strage di cui non si vede la fine quella dell’11 settembre 2001. 18 anni fa 19 terroristi di Al Qaeda dirottarono 4 aerei e li usarono per colpire le Torri Gemelle a New York e il Pentagono. Il quarto aereo, dirottato dai passeggeri, si schiantò in un campo. Furono uccise 2.974 persone, altre seimila rimasero ferite. Il peggior attacco contro l’America da Pearl Harbor nel 1941 e il più grave della storia contemporanea. Quella dell’11 settembre è storia che non si è mai chiusa. A distanza di 18 anni proseguono le analisi per identificare centinaia di vittime. A queste se ne aggiungono di nuove tra vigili del fuoco e agenti di polizia che intervennero nelle ore e nei giorni successivi agli attentati. Dagli attacchi le vittime sono state 213, 343 i pompieri morti il giorno della sciagura. Sono 241 gli agenti di polizia di New York morti in conseguenza di quel giorno, allora ne morirono 23.
I primi a essere arrivati a Ground Zero hanno il 44% di probabilità in più di sviluppare malattie cardiovascolari rispetto a quanti sono arrivati dopo. Lo dicono le ricerche dell’Albert Einstein College of Medicine presso la Yeshiva University su campioni di sangue di centinaia di membri delle forze dell’ordine e dei vigili del fuoco.
Sono numeri che raccontano anche un problema sanitario. Più di 51mila persone hanno fatto richiesta al fondo di indennizzo per le vittime, poi prorogato con il James Zadroga 9/11 Health and Compensation Act e allungato ancora con il provvedimento firmato da Obama nel 2015 per assicurare fondi fino al 2020. Fondi che sembravano finiti la scorsa estate.
A luglio il presidente Trump ha firmato la legge per autorizzare il finanziamento fino al 2090 delle vittime degli attacchi terroristici. La legge si chiama Never Forget the Heroes, mai dimenticare gli eroi. Lo ha fatto dopo una dura protesta, guidata dal conduttore tv Jon Stewart, nata perché il fondo per la compensazione da 7 miliardi di dollari che era stato istituito è andato esaurito e i pagamenti delle prestazioni sono stati ridotti fino al 70%.
Durante la tradizionale lettura dei nomi nella cerimonia di commemorazione ci sarà un momento anche per loro: «A coloro le cui azioni nei tempi di bisogno portarono a malattie, ferite e morti». È il tempo a mostrare la tragica forza di quegli attentati. Chi è nato in quel giorno e in quell’anno, è maggiorenne in questo 2019 e di allora non conosce che le conseguenze. Sono 13mila solo negli Usa i nati in quel giorni del 2001. Hanno nella data di nascita la memoria della tragedia.
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